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Pubblicato il 21/12/2015 12:12

In calo le chiusure aziendali nel terzo trimestre 2015

osservatorio

 Si rafforza il calo delle chiusure aziendali nel corso del terzo trimestre 2015, a conferma del trend iniziato nel 2014: tra luglio e settembre oltre 15 mila impresehanno chiuso i battenti, circa il 10% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno sceso. Il miglioramento si deve soprattutto al forte calo delle liquidazioni volontarie, mai cosi' poche dal 2006, mentre si registra un lieve aumento dei fallimenti. E' quanto emerge, in sintesi, dai dati raccolti da Cerved, Gruppo leader in Italia nell'analisi del rischio del credito, e diffusi oggi nell'Osservatorio su Fallimenti, Procedure e Chiusure di imprese relativo ai primi nove mesi dell'anno. "Il terzo trimestre del 2015 ci conferma alcuni trend iniziati nei mesi passati", commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore selegato di Cerved. "Il calo delle chiusure aziendali, in atto dall'inizio del 2014 e' proseguito, rafforzandosi. Il miglioramento e' dovuto soprattutto alla forte diminuzione delle liquidazioni volontarie, un dato che riflette un ritorno di fiducia da parte degli imprenditori italiani verso la ripresa economica del paese".

FALLIMENTI: IN LEGGERO AUMENTO NEL TRIMESTRE: Si interrompe il calo dei fallimenti osservato nei primi sei mesi dell'anno: nel terzo trimestre sono 3 mila le procedure fallimentari, in leggera crescita (+0,7%) rispetto allo stesso periodo del 2014. Se pero' prendiamo in considerazione i primi 9 mesi del 2015, il numero di fallimenti e' inferiore del 4,5% rispetto a quello registrato nell'anno precedente (10.600 societa' contro 11.100). Nei tre mesi, l'andamento dei fallimenti registrato dall'Osservatorio Cerved mostra sensibili differenze a livello settoriale. Nell'industria (-8,2%) e nelle costruzioni (-3%) prosegue la diminuzione di procedure fallimentari; mentre risultano in aumento nel settore dei servizi (+4%). Analizzando la distribuzione geografica dei fallimenti, la situazione appare frammentata: Nord Ovest e Mezzogiorno - le aree dove si sono registrati i miglioramenti piu' consistenti nel primo semestre 2015 - confermano il trend positivo con una riduzione nel terzo trimestre del 7,7% e del 3,4% rispettivamente. Al contrario, le procedure sono aumentate nel Nord Est (+13%) e nel Centro (+7,2%), aree in cui il fenomeno ha toccato un massimo storico.

PROCEDURE NON FALLIMENTARI IN FORTE RIDUZIONE: Nel corso del terzo trimestre 2015, le procedure concorsuali non fallimentari hanno segnato un calo evidente, soprattutto in conseguenza della forte riduzione dei concordati preventivi. Fra luglio e settembre, sono state aperte 448 procedure non fallimentari contro le 696 dello stesso periodo del 2014, in calo di oltre il 35%. Questo dato porta il totale delle insolvenze non fallimentari aperte nei primi nove mesi del 2015 a quota 1.823, il 16,8% in meno dello stesso periodo del 2014. Prosegue nel terzo trimestre anche il minor ricorso ai concordati in bianco: nei tre mesi analizzati sono state presentate 480 domande, un quinto in meno rispetto allo stesso periodo del 2014. A livello settoriale, la diminuzione appare diffusa a tutti i settori dell'economia, con riduzioni nei primi nove mesi dell'anno piu' marcate nell'edilizia (-29%) e nell'industria (-24%). A livello geografico le dinamiche di riduzione sono diffuse ma non omogenee: cali maggiori si registrano nel Nord Ovest (-28,6%) e nel Mezzogiorno (-17,5%) rispetto a Centro (-11,7%) e Nord Est (-4,6%). - LIQUIDAZIONI: AL MINIMO DAL 2006: L'andamento delle liquidazioni volontarie, che rappresentano oltre due terzi dei casi di chiusura esaminati dall'Osservatorio, si conferma positivo nel terzo trimestre dell'anno, toccando il minimo dal 2006: secondo le stime di Cerved sono 12.200 le imprese in liquidazione nel terzo trimestre 2015, in calo dell'11,1% sul 2014. Un dato che riflette le migliorate aspettative degli imprenditori italiani. Nei primi nove mesi dell'anno, sono state avviate 41 mila liquidazioni volontarie, il 9,1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014. Il calo e' ancora piu' marcato se si considerano le societa' di capitale che hanno presentato un bilancio nei tre anni precedenti l'apertura della procedura, escludendo quindi le cosiddette societa' dormienti. La diminuzione registrata da queste societa' e' diffusa a tutti i macrosettori e in tutta la Penisola - con andamento particolarmente positivo nel Centro-Sud (-19%) e nel Nord (-16%).

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