Rispetto al mese precedente, a gennaio 2016 l'export diminuisce del 2,2% e l'import dello 0,6%. Il saldo commerciale è pari a +35 milioni. Lo comunica l'Istat. In termini tendenziali, a gennaio 2016 si rileva una flessione sia dell'export (-3,5%) sia dell'import (-3,2%), determinata principalmente dal marcato calo delle vendite (-8,0%) e degli acquisti (-6,6%) con l'area extra Ue. Al netto delle differenze nei giorni lavorativi (19 a gennaio 2016 contro 20 di gennaio 2015), la flessione si ridimensiona: -0,3% per l'export e -1,1% per l'import. Il calo congiunturale dell'export è determinato dalla contrazione delle vendite verso i mercati extra Ue (-6,3%), mentre quelle verso i mercati Ue (+1,1%) sono in contenuto aumento. In forte calo le vendite di prodotti energetici (-22,2%)
La flessione degli acquisti è imputabile esclusivamente ai prodotti energetici (-15,8%), al netto dei quali si registra una crescita dell'1,3%. Nonostante la flessione di gennaio, negli ultimi tre mesi l'export cresce congiunturalmente dell'1,5%, con un incremento più ampio per i paesi extra Ue (+2,5%) rispetto a quelli Ue (+0,7%). I beni di consumo non durevoli (+2,7%) e i beni strumentali (+2,4%) registrano l'aumento più consistente. Russia (-24,2%) e paesi MERCOSUR (-18,8%) sono i mercati che più contribuiscono al calo dell'export mentre sono in forte crescita le vendite verso i Paesi Bassi (+15,0%) e la Spagna (9,2%). La diminuzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati è rilevante (-16,9%) mentre sono in espansione i mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+5,4%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (+3,6%). In calo l'import da Russia (-14,2%) e paesi OPEC (-12,6%) come gli acquisti di petrolio greggio (-34,9%) e gas naturale (-25,8%).
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