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Pubblicato il 10/12/2015 21:09

Lavoro, gap di contratti tra Nord e Sud dell'Italia

L'analisi è di Confesercenti

I dati diffusi oggi dall'Inps "evidenziano un dato certamente positivo con un andamento delle assunzioni a tempo indeterminato che, nei primi 10 mesi dell'anno, ha fatto registrare un incremento di oltre 415 mila posti di lavoro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La nota dolente e' rappresentata invece dalla distribuzione dei nuovi contratti a livello territoriale che, di fatto, confermano il gap esistente tra nord e sud, ma anche tra meridione e centro-Italia". Questo il commento del presidente di Confesercenti, Massimo Vivoli. "A fronte, infatti, di un incremento di nuove assunzioni che a livello nazionale sfiora il 30%, - aggiunge - esiste un dislivello ancora decisamente significativo tra il dato percentuale delle regioni del nord (la media supera il 40 per cento di nuove assunzioni) e quello del sud e delle isole che mediamente fanno registrare un aumento del 12 per cento circa. La differenza diventa ancora piu' evidente mettendo a confronto alcune regioni del nord, come Piemonte (+52%), Veneto (+45%) e Lombardia (+35%) e del Centro, come Umbria (+56%), Lazio (+38%) e Toscana (+35%), con regioni del Sud ed isole, come Puglia (+11%), Calabria (+12%), Sicilia (+4%)"

"Ancora una volta - commenta Vivoli - ci troviamo di fronte a differenze enormi che da sempre caratterizzano la situazione economica delle regioni del centro-nord, rispetto a quelle meridionali. Un gap ormai noto e che ha penalizzato e penalizza una parte con enormi potenzialita' che se messe in condizione di essere espresse potrebbero rappresentare un volano potentissimo per il rilancio dell'economia nazionale. Al Sud - continua Vivoli - e' concentrato il 23% del totale delle imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni, che faticano ad alzare la testa proprio per le differenze con il resto del Paese. Sto parlando, oltre che di occupazione, di accesso al credito e di infrastrutture, solo per citarne alcune. I dati diffusi dall'Inps - conclude il presidente di Confesercenti - ci costringono, ancora una volta, a chiedere al Governo interventi decisi e decisivi per consentire al Sud d'Italia di fare la sua parte nella ripresa economica appena avviata"

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