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Pubblicato il 17/10/2015 14:02

Oltre 20mila imprese in piu' in tre mesi

osservatorio

Dati Unioncamere

Oltre 20mila imprese in piu' in tre mesi - come non si vedeva dal 2010 - grazie soprattutto al crollo delle chiusure, mai cosi' basse nel III trimestre da dieci anni a questa parte, e fallimenti ancora in calo. Questi alcuni dei dati salienti sulla nati-mortalita' delle imprese italiane fotografati da Movimprese, la rilevazione trimestrale realizzata da InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle imprese e diffusi oggi da Unioncamere. Il saldo fra le imprese nate e cessate tra luglio e settembre ammonta infatti a +20.075 unita', frutto di 74.082 iscrizioni e 54.007 cessazioni. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, sono quasi 4mila le imprese in piu'. Il sistema delle imprese italiane raggiunge cosi' una dimensione pari a 6.060.085 unita'. Il tasso di crescita del periodo (+0,33%) e' il risultato del piu' basso volume di cessazioni rilevate nel terzo trimestre dell'anno dal 2006 e uno dei piu' contenuti volumi di iscrizioni del decennio, superato solo nel 2014.

"Numeri confortanti sullo stato di salute del tessuto produttivo vengono dalla lettura dei dati sulla dinamica delle imprese che evidenziano il saldo positivo migliore da 5 anni a questa parte", sottolinea il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. "Significativa la crescita del settore turistico, che ha goduto anche dell'effetto Expo e dell'attesa per il Giubileo straordinario. In aumento anche le imprese commerciali e le attivita' produttive a maggior tasso d'innovazione e di supporto alle imprese. Questi elementi, insieme alla ulteriore riduzione dei fallimenti, danno conferma dell'energia vitale che ha ripreso a scorrere nel nostro sistema produttivo". 
Segnali positivi anche sul fronte dei fallimenti. Nel III trimestre, le imprese che hanno portato i libri in tribunale sono state 2.800, lo 0,7% in meno dello stesso periodo del 2014. Ancora piu' sostanzioso il decremento dei concordati preventivi (diminuiti del 30% fino a sfiorare le 300 unita'). Le difficolta', pero', non mancano. Persiste il segno meno sul fronte artigiano, dove, per il quarto anno consecutivo, nel III trimestre si registra un saldo negativo tra aperture e chiusure, frutto soprattutto della forte riduzione di iscrizioni di nuove imprese (record negativo del decennio e oltre 800 unita' in meno rispetto a quelle, gia' ridotte, registrate nello stesso periodo del 2014). A fronte di questa caduta di vitalita', un livello di chiusure analogo a quanto registrato lo scorso anno (35 in piu' nel confronto) non ha permesso di risalire la china e ha mantenuto il saldo in territorio negativo (-1.779 unita'). A incidere maggiormente sulla nuova flessione del comparto artigiano sono stati ancora una volta i bilanci negativi delle costruzioni (-1.264 imprese), delle attivita' manifatturiere (-727) e dei trasporti e magazzinaggio (-438

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