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Pubblicato il 04/01/2016 17:05

Pensioni usate come ammortizzatore sociale

osservatorio

Secondo l'Istat è più basso il rischio di povertà per queste famiglie

Le pensioni usate come ammortizzatore sociale: molto spesso il reddito pensionistico puo' mettere al riparo da situazioni di grande disagio economico. Nelle famiglie con pensionati infatti il rischio di poverta' e' piu' basso: a dirlo e' l'Istat nel rapporto sulle "Condizioni di vita dei pensionati 2013-2014". Nel 2013, "il rischio di poverta' tra le famiglie con pensionati e' stimato essere piu' basso di quello delle altre famiglie (16% contro 22,1%)", si legge nello studio. "L'evidenza e' confermata anche dalla grave deprivazione, anche se con differenze meno marcate: l'incidenza di tale condizione e' stimata nella misura del 10%, contro il 12,5% delle famiglie senza pensionati". "Il rischio di poverta' e' elevato tra i pensionati che vivono soli (22,3%) o con i figli come genitori soli (17,2%); la situazione e' piu' grave quando con il proprio reddito pensionistico il pensionato deve sostenere anche il peso di altri componenti adulti che non percepiscono redditi da lavoro: circa un terzo di tali famiglie (31,3%) e' stimato essere a rischio di poverta'". Piu' in generale l'assegno medio nel 2013 e' di 1.140 euro netti al mese. Le donne ricevono 6.000 euro lordi in meno l'anno rispetto agli uomini (dati riferiti al 2014). I laureati incassano invece un importo piu' che doppio rispetto ai pensionati senza titolo di studio

Nel 2014, si legge ancora nel rapporto, i pensionati sono 16,3 milioni (-134 mila rispetto al 2013) e percepiscono in media un reddito pensionistico lordo di 17 mila 040 euro (+400 euro circa sull'anno precedente). Le donne sono il 52,9% e ricevono mediamente importi di circa 6 mila euro inferiori a quelli maschili. "Il cumulo di piu' trattamenti pensionistici sullo stesso beneficiario - secondo lo studio - e' meno frequente tra i pensionati di vecchiaia (cumula piu' trattamenti il 27,1%), mentre e' molto piu' diffuso tra i pensionati superstiti (67,6%), in grande maggioranza donne (87%). Nel 2013, il reddito pensionistico lordo dei residenti in Italia di 16 anni o piu' e' di 17 mila 206 euro annui. Le ritenute fiscali incidono in media per il 17,7%; l'aliquota sale al 20,6% per i pensionati di vecchiaia e anzianita', scende al 15,3% per quelli di reversibilita' e non supera il 9,6% per i beneficiari di trattamenti d'invalidita' ordinaria o indennitari. Il reddito medio pensionistico netto e' stimato 13 mila 647 euro (circa 1.140 euro mensili); tenendo conto di tutti i trattamenti, la meta' dei pensionati percepisce meno di 12 mila 532 euro (1.045 euro mensili)". Lo studio rileva inoltre che "se il pensionato possiede un titolo di studio pari alla laurea, il suo reddito lordo pensionistico (circa 2.490 euro mensili) e' piu' che doppio di quello delle persone senza titolo di studio o con al piu' la licenza elementare (1.130 euro)".

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