gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » OSSERVATORIO » PRESSIONE FISCALE IN CALO NEL 2016
Pubblicato il 15/02/2016 18:06

Pressione fiscale in calo nel 2016

osservatorio

A stimarlo, commentando la e-news inviata dal premier Matteo Renzi, la Cgia di Mestre

La pressione fiscale, grazie soprattutto alla riduzione delle imposte sugli immobili, calera' nel 2016 dello 0,5%. A stimarlo, commentando la e-news inviata dal premier Matteo Renzi, la Cgia di Mestre, secondo cui "se nel 2015 l'incidenza di imposte, tasse, tributi e contribuiti previdenziali sul Pil si e' attestata al 43,7 per cento, per l'anno in corso, invece, dovrebbe scendere al 43,2 per cento". "Ma per evitare una nuova stangata, entro la fine di quest'anno il Governo Renzi dovra' trovare 15,1 miliardi di euro per "sterilizzare" la clausola di salvaguardia introdotta con la legge di Stabilita' 2015, altrimenti dal 2017 subiremo un forte incremento dell'Iva", aggiunge l'associazione. Nel 2016, insomma, "il fisco ci concedera' una tregua". "Tuttavia - sottolinea Paolo Zabeo dell'ufficio studi della Cgia - il carico fiscale rischia di tornare a crescere nelle regioni in disavanzo sanitario che, per sanare i conti, potrebbero essere tentate ad aumentare la tassazione locale. In attesa della riduzione dell'Ires dal 2017 e nella speranza che il Governo mantenga la promessa di ridurre l'Irpef dal 2018 per l'anno in corso, le famiglie beneficeranno, in particolar modo, dell'abolizione della Tasi sulla prima casa, mentre le attivita' produttive potranno usufruire della cancellazione dell'Imu sugli imbullonati e sui terreni agricoli".

Tra le misure a sostegno delle imprese introdotte con la legge di Stabilita' appena entrata in vigore, spicca il superammortamento al 140 per cento. Grazie a questa misura, le imprese che investiranno in beni strumentali avranno la possibilita' di disporre di una riduzione di imposta di 580 milioni. Ma il problema della liquidita' alle imprese coinvolge anche un' altra questione rimasta, nonostante gli annunci del Premier Renzi, ancora irrisolta. "Nonostante gli sforzi e le risorse economiche messe a disposizione dagli ultimi 3 Governi che si sono succeduti - sottolinea il segretario della Cgia Renato Mason - al netto dell'importo ceduto in pro soluto, secondo le stime della Banca d'Italia sono 70 i miliardi di debito che la nostra Pubblica amministrazione deve alle imprese fornitrici. Una cifra imponente che fatica a diminuire, poiche' la nostra Pa continua a liquidare le fatture con forte ritardo rispetto a quanto previsto dalla Direttiva europea introdotta nel 2013, che ha imposto alle aziende pubbliche il saldo fattura entro 30-60 giorni"

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 1