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Pubblicato il 20/07/2015 14:02

Un risparmio medio di 180 euro annui col taglio Tasi

Simulazione elaborata dal Servizio Politiche Territoriali della Uil

Un risparmio medio di 180 euro annui, che sale a 230 euro se si abita nelle città capoluogo di provincia, per i 25,7 milioni di proprietari di prima casa. Ma anche un mancato introito di 3,8 miliardi di euro per i Comuni. Questi, secondo una simulazione elaborata dal Servizio Politiche Territoriali della Uil, gli effetti dell'abolizione della Tasi sulla prima casa annunciata dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Secondo i risultati della simulazione Uil, il risparmio maggiore in valori assoluti si registrerebbe a Torino con 403 euro medi a famiglia, mentre a Roma, invece, il beneficio sarebbe di 391 euro. Il risparmio medio più basso si registra invece ad Asti, dove sarebbe di soli 19 euro. Per i Comuni, questa abolizione si tradurrebbe in una riduzione del gettito pari a 3,8 miliardi, pari al valore della Tasi sulle prime case, con Roma (524 milioni) e Milano (206 milioni) le città più colpite. Per la Uil "ogni riduzione del carico fiscale a carico delle famiglie è la benvenuta, ma è vitale garantire la totale copertura finanziaria per evitare che si ripeta ciò che gli Italiani hanno vissuto in questi anni e, cioè, che si cambi il nome ma non la sostanza (ISI, ICI, IMU, TRASI, TUC, IUC, TASI) oppure che i Comuni (consenzienti o inconsapevoli) aumentino, per bilanciare le minori entrate, altre imposte e tasse locali a iniziare dell'IRPEF Comunale (che pesa soprattutto sui lavoratori e pensionati), oppure taglino servizi essenziali per i cittadini". Ma il sindacato sottolinea anche che "prima di parlare di abbassare altre tasse, il Governo si preoccupi di trovare, subito, le coperture per 12,6 miliardi di euro per l'anno prossimo al fine di evitare gli aumenti dell'IVA e delle accise che peserebbero molto e di più dell'abolizione della TASI, soprattutto per le famiglie a basso reddito". 

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