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Pubblicato il 09/11/2016 11:11

Aca, i sindaci di centrodestra chiedono le dimissioni del Cda

Chiedono al Consiglio di amministrazione dell'Azienda comprensoriale acquedottistica di dimettersi "cosi' da consentire la nomina di un amministratore unico ed evitare problemi come quello che rischia dal 1 gennaio 2017 la citta' di Pescara a causa dell'inerzia del Cda di Aca rispetto alla gestione del depuratore che, se nulla cambiera', fra poco piu' di un mese rischiera' di fermarsi". E' la posizione espressa nel corso di una conferenza stampa dai sindaci di Chieti, Umberto Di Primio, di Pianella, Sandro Marinelli e dal capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara, Marcello Antonelli. "I controlli dell'Ato sulla nomina del Cda di Aca hanno dimostrato e continuano tutt'ora a dimostrare un operato inefficace e miope - ha detto Di Primio - considerato che la Legge Madia non lascia dubbi circa la possibilita' di procedere alla nomina di un Cda in una societa' a totale partecipazione pubblica prevedendo, infatti, che essa sia governata da un amministratore unico. L'Ato, che solo ora si accorge dell'entrata in vigore della Madia, incapace di assumere le decisioni che pur le competono, essendo l'organo di controllo analogo su Aca, continua a perdere tempo chiedendo, in merito, un improbabile parere al Ministero della Funzione Pubblica. Il risultato dell'arroganza e della bramosia di poltrone del centrosinistra e della colpevole incapacita' dell'Ato - ha sottolineato Di Primio - e' che i cittadini si troveranno a fare i conti con inefficienze e immobilismo sotto il profilo della programmazione dei lavori e della organizzazione del personale dell'Azienda. L'arroganza del centrosinistra sulla nomina del Cda di Aca sta provocando inefficienze per i cittadini e il rischio paralisi della stessa societa' acquedottistica, visto che nel mese di novembre i Comuni-Soci si aspettavano di approvare la programmazione dei lavori anziche' assistere ad un inerte immobilismo"

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