"La Prefettura di Chieti e' salva. Abbiamo lavorato con il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, con i nostri parlamentari in commissione e in aula che sono anche parlamentari abruzzesi, il relatore alla stabilita' alla Camera e' un abruzzese come l'on. Tancredi, il relatore alla stabilita' al senato e' un abruzzese come il sottosegretario Federica Chiavaroli, abbiamo lavorato e abbiamo centrato questo obiettivo che ritengo sia importate". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno Angelino Alfano, questo pomeriggio a Chieti per presentare, presso il Teatro Marrucino, il suo libro "Chi ha paura non e' libero. La nostra guerra contro il terrore". "Mai come in questo momento della storia - ha spiegato Alfano - le Prefetture hanno dimostrato di essere un presidio per la sicurezza del territorio ed anche un grande supporto per le emergenze, vedasi l'immigrazione".
"Creare delle barriere al Brennero e' una pura illusione: non salvi te stesso, non si puo' pensare di risolvere il problema dei migranti in un solo Paese. Non abbiamo bisogno di nuove decisioni ma solo di applicare quelle gia' prese - ha proseguito Alfano - aprire i centri hotspot, ricollocare negli altri Paesi chi ha diritto, rimpatriare gli irregolari", ha detto Alfano. "Non si verifichera' mai infatti un flusso di migranti in un solo Paese - ha proseguito il ministro - bisogna solo ridistribuirli in modo equo negli altri 28 Paesi dell'Unione. E' una strategia gia' presa"
"Il Pd ha voluto strafare? Ci sono due esempi: il tentativo di governo di Bersani con i grillini e il canguro. Se il Pd non ha capito che le maggioranze variabili portano male... perseverare e' diabolico". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a Chieti, a margine della presentazione del suo libro sulle vicende dell'Isis. Il ministro invita quindi il Pd a "una prova di maggioranza su questo argomento. Con le pretese della sinistra interna va a sbattere. Bisogna ricominciare da quello che di questo argomento vuole la maggior parte degli italiani: no a matrimoni truffaldini, si' a maggiori diritti, no alle adozioni"
Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha lodato il lavoro di prevenzione dell'intelligence e delle forze dell'ordine in materia di terrorismo, e nel ringraziare l'operato delle forze dell'ordine ha voluto ricordare come "nel 2015 abbiamo controllato 86mila sospetti, effettuato 10mila perquisizioni di veicoli e 200 navi. Io stesso ho firmato oltre 70 espulsioni, non di migranti, perche' per noi erano pericolosi per la sicurezza, e 4 imam - ha proseguito Alfano - c'e' differenza tra chi prega e chi spara, questo e' un grande Paese democratico ma non si puo' inneggiare all'odio razziale". "Qualche settimana fa ho incontrato le comunita' islamiche e ho detto che qui c'e' liberta' di pregare ma anche che non basta dire 'noi non c'entriamo'. Alle comunita' islamiche ho detto che devono prendere le distanze, loro stessi devono diventare antiterroristi. Devono fare uno sforzo di prevenzione", ha concluso Alfano.
"Non diro' mai alle forze dell'ordine di far affogare una persona in mare: prima lo salvo e poi decido cosa fare di lui". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, durante la presentazione del suo libro sulla lotta al terrorismo islamico, rispondendo a chi gli chiedeva di commentare quanto affermato dal governatore del Veneto, Luca Zaia, che, in un'intervista, ha criticato il Viminale che, a suo dire, si sarebbe ridotto "a fare il tour operator. Smista e basta". "Ci sono partiti che dicono 'lasciateli morire' e cosi' prendono voti, ma anche loro sanno che non possiamo farlimorire. A questo punto pero' servono anche regole severe per l' accoglienza, ma anche un asilo comune europeo. Se i migranti arrivano in Italia o in Grecia, devono poi andare negli altri 28 Paesi. Deve esserci un concetto di rimpatrio europeo".
Quello dei migrati "non e' lo stesso dossier delle altre volte: finora l'Europa e' stata mercato, moneta, interessi. E' la prima volta da quando esiste l'Europa unita che il dossier non e' fatto di monete ma di persone. Se non sappiamo gestirla, l'Europa frana. Siamo a un bivio, l'Europa o vive o muore". E' quanto ha affermato il ministro dell' Interno, Angelino Alfano, durante la presentazione del suo libro al Teatro Marrucino di Chieti. Alfano ha poi parlato di muri, di provocazioni, ma ha anche ribadito che servono "regole severe per l'accoglienza, ma anche un asilo comune europeo. Ci siamo sgolati a spiegare all'Europa che Lampedusa era una frontiera comune europea. Abbiamo capito prima degli altri che non sarebbero potuti arrivare tutti dal mare di Lampedusa. Era fatale rispetto al 2013, che se la crisi poteva venire da altre rotte, vedi la guerra in Siria, il flusso avrebbe preso altre strade. I migranti sono un problema europeo"
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