Via libera dalla Giunta regionale alle "Linee guida per la predisposizione del Piano regionale di emergenza": lo strumento che consente alle autorita' di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione, costituito dall'insieme delle procedure operative di intervento idonee a fronteggiare una qualsiasi calamita' in un determinato territorio. Il provvedimento e" stato illustrato dal sottosegretario con delega alla protezione civile, Mario Mazzocca, il quale si e' soffermato sulla funzione della pianificazione in protezione civile, che rappresenta "lo strumento attraverso cui viene tracciata una mappa dei potenziali rischi, prevedibili o meno, che interessano uno specifico territorio, prevedendo una organizzazione delle risorse umane e materiali ritenute necessarie per fronteggiarli tempestivamente".
All'interno degli scenari di rischio a cui e' soggetta, la regione Abruzzo e' interessata da una gamma estesa di rischi, che vanno dal rischio idrogeologico e idraulico, a quello sismico, incendi, industriale, valanghe. Altra tipologia di rischio che il Piano prevede specificamente di affrontare e' quella relativa all'incendio boschivo di interfaccia, ossia le aree boscate a ridosso di centri abitati e viabilita'.
Il territorio regionale, infatti, e' costituito per il 30 per cento da aree naturali protette (tre Parchi Nazionali, uno Regionale e diverse riserve), la cui tutela e conservazione rientra tra i principali obiettivi. Un'apposita sezione del Piano e' riservata al rischio sismico; in questo caso il Piano prevede l'individuazione delle strutture, delle infrastrutture per l'accessibilita' e dei servizi essenziali, che si configurano come elementi strategici in caso di emergenza, tenendo conto, anche, delle strutture strategiche gia' individuate nei piani comunali di emergenza e delle "vie di fuga" in fase di attivazione per tutto il territorio regionale. Per quanto attiene la pericolosita' sismica, sulla base dei criteri nazionali e di recenti studi scientifici, il Piano Prevede che si procedera' alla redazione di una mappa di pericolosita' sismica a livello regionale propedeutica alla modifica della Classificazione sismica del territorio regionale.
Nel Piano si legge che il territorio regionale e' interessato anche dal rischio industriale, essendo presenti diverse attivita' industriali definite a rischio di incidente rilevante. Nella stessa categoria e' riportato anche il rischio di incidente rilevante stradale e ferroviario. All'interno dei rischi su indicati, dovra' essere riportata anche l'indicazione di possibili effetti indotti, quali Tsunami, frane sismoindotte, rottura di dighe, possibili incidenti derivanti da industrie a rischio di incidente rilevante. Il provvedimento adottato sara' inviato a tutte le Prefetture - Ufficio Territoriale del Governo (UTG) e al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.
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