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Pubblicato il 29/02/2016 08:08

Asl L'Aquila, l'appello di Pietrucci per la nomina del nuovo manager

"A poche ore dall'importante scelta che la Giunta regionale deve compiere sulla nomina del direttore della Asl 1, torno a fare un appello perche' la decisione venga presa sulla base del diritto alla salute degli abitanti delle aree interne". Cosi' il consigliere regionale aquilano del Pd, Pierpaolo Pietrucci sulla nomina, imminente, del nuovo dg della Asl dell'Aquila da parte del presidente della giunta regionale e commissario per la sanita' Luciano D'Alfonso e dell'assessore regionale alla sanita' Silvio Paolucci.

"Qualcuno pensa che battendomi per un manager che sia espressione del territorio e delle professionalita' mediche della Asl stia facendo una banale espressione di campanilismo - prosegue -. Non penso che la questione possa essere semplificata e svilita fino a questo punto. Con l'appello compatto dei sindaci del territorio si e' dimostrato l'interesse pubblico e generale di una nomina fatta secondo i criteri che ho ricordato: l'imminente riforma messa in moto dal decreto Lorenzin si tradurra' in una radicale riorganizzazione del servizio sanitario del nostro territorio. Pertanto e' necessario che al tavolo di negoziazione regionale vi sia un profondo conoscitore della realta' sanitaria provinciale che sappia riportare con efficacia tutte le istanze provenienti dal territorio".

Secondo Pietrucci, "per questo motivo il presidente D'Alfonso e l'assessore alla sanita' Paolucci hanno scelto per guidare le Asl di Pescara e Chieti due dirigenti medici, c'e' la necessita' che L'Aquila e Teramo arrivino a costituire un ospedale di secondo livello, che la situazione di oggettivo svantaggio dei cittadini delle aree interne nell'ottica della fruizione del servizio sanitario venga tutelata e non peggiorata, che l'Universita' sia valorizzata".

"Non dobbiamo dimenticare che la Asl 1 e' quella che produce la piu' alta mobilita' attiva in Abruzzo - spiega ancora -. Non si capisce perche' le competenze e le professionalita' dei medici, artefici di un tale successo, debbano essere proprio qui vittime di una assurda conventio ad excludendum e non altrove, dove se ne fa un vanto e una risorsa attraverso la promozione a ruoli di gestione. Si stenta davvero a comprendere le ragioni che dovrebbero escludere a priori professionisti seri, competenti, onesti e soprattutto non disposti a prendere ordini da nessuno"

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