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Pubblicato il 02/06/2016 16:04

Bilancio Aca, Di Baldassarre: il concordato è un punto di partenza

Dopo il via libera del Tribunale di Pescara al decreto di omologazione del concordato preventivo, l'Azienda consortile acquedottista (Aca) traccia un bilancio sul lavoro fatto e quello ancora da fare. "Questo, ha commentato l'amministratore unico Vincenzo Di Baldassare, non e' un punto di arrivo ma di partenza" e dopo tanti "sacrifici" altri se ne dovranno fare nei prossimi sei anni, scadenza finale per il pagamento di tutti i debiti. A parlare del percorso seguito e' stato oggi proprio Di Baldassarre, il quale ha spiegato che "l'Aca paghera' il 60 per cento dei debiti ai creditori, manterra' tutti i posti di lavoro all'interno dell'azienda, aiutera' le aziende (che incasseranno denaro che non avrebbero mai preso in caso di fallimento) e garantira' che l'acqua resti in una societa' pubblica, mantenendo le tariffe attuali, senza aumenti". Per arrivare all'equilibrio "abbiamo risparmiato sull'inutile (i tagli sono stati di 4,7 milioni nel 2014 e di 2,9 milioni del 2015), investendo su cio' che e' necessario e ricorrendo al mercato del lavoro con procedure di evidenza, facendo, poi, decine di milioni di appalti in trasparenza". Di Baldassarre ha parlato del supporto di "sindacati e associazioni di categoria" e delle "tante difficolta' superate, nonostante gli oppositori di spessore" ma oggi, ha proseguito, "siamo arrivati al primo traguardo, ed e' solo il primo". Tra gli interventi dell'azienda ha parlato di "15-18 cantieri in esecuzione e altri 18 che stanno partendo. Inoltre gli impianti interessati ai provvedimenti giudiziari sono in corso di adeguamento e non bisogna dimenticare l'intervento che si sta effettuando sul Dk15, un'opera strategica che ha la funzione di intercettare gli scarichi sull'asta del Pescara". L'Aca, poi, punta a far partire quest'anno i lavori di adeguamento del depuratore del capoluogo adriatico. Facendo riferimento ai problemi dell'inquinamento del mare ha fatto notare che "in questo momento non e' il depuratore di Pescara il problema: quello che e' successo in questo periodo non e' collegabile alla gestione del depuratore, che e' stato sempre nei limiti, ma all'asta fluviale".

"Se oggi l'Aca puo' veramente voltare pagina, con l'accettazione del concordato da parte del Tribunale, lo si deve al coraggio del governo di centrodestra del Comune di Pescara che, in cinque anni, ha smantellato quel vergognoso carrozzone d'impronta Pd che era l'Aca, premendo per la nomina di un professionista capace alla guida dell'azienda, salvando l'Aca dal fallimento e meta' dei Comuni soci dal default. Oggi salutiamo con soddisfazione il risultato ottenuto, che finalmente consentira' il rilancio dell'azienda e permettera' nuovi investimenti sulle reti e sulla depurazione delle acque, che e' la nuova sfida". E' il commento del capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara, Marcello Antonelli, in riferimento alla conferenza stampa odierna dell'Aca per ufficializzare i numeri del concordato approvato dal Tribunale. "Quando nel 2009 abbiamo assunto il Governo della citta', con la giunta Albore Mascia, e abbiamo finalmente potuto vedere i conti dell'Aca ci siamo trovati di fronte a un disastro finanziario che rappresentava un rischio anche per il Comune di Pescara, un disastro che portava la firma del Pd - ha ricordato il Antonelli -. Abbiamo capito che occorreva cambiare in fretta e come Comune-capofila abbiamo premuto per un rinnovamento radicale del governo Aca. Pensiamo che nel bilancio del 2011 l'Azienda aveva iscritto tra gli incassi 77milioni di euro di attivo, somme inesistenti. Nel 2013, convincendo anche le altre amministrazioni locali, abbiamo smantellato il carrozzone e abbiamo messo alla sua guida un professionista che ha salvato l'azienda portando innovazioni anche sotto il profilo giudiziario, perche' l'Aca era la prima azienda pubblica di cui si sanciva la fallibilita'. Approvando il concordato fallimentare, ora anche i Comuni soci sono divenuti dei creditori privilegiati, ovvero incasseranno sicuramente il dovuto, e anche il Comune di Pescara potra' riscuotere gli 8 milioni di euro di crediti che l'Aca gli deve. Siamo soddisfatti del risultato che oggi la nuova governance Aca ha raggiunto: e' stata cancellata una delle pagine piu' brutte della politica abruzzese, quella dei carrozzoni del Pd, si e' salvata l'azienda, sono stati salvati i Comuni soci e possiamo pensare alla progettualita' del futuro". 

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