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Pubblicato il 30/06/2016 10:10

Camusso a L'Aquila: serve un'idea di città

 "Serve una ricostruzione non solo degli edifici, ma anche un'idea di città, in tutte le sue caratteristiche, come l'universita' e il tessuto produttivo e industriale". Cosi' il segretario nazionale della Cigl, Susanna Camusso, intervenendo alla prima delle tre giornate di "LiberEta'", festa nazionale del mensile dello Spi Cgil che quest'anno si svolge all'Aquila, nella frazione di Paganica, da oggi fino a venerdi' prossimo. "Abbiamo sempre detto che aquilani continuano ad essere sfollati, nelle new town, e ogni giorno che passa si danneggia la prospettiva di una ricostruzione della comunita'. La verita' e' che si assiste a una ricostruzione ancora lenta, oltre che partita in ritardo" ha detto Camusso. In relazione alla disoccupazione nel 'cantiere piu' grande d'Europa' ha aggiunto: "C'e' una dinamica degli appalti che determina l'arrivo di lavoratori da altri territori. Non bisogna creare contrapposizioni tra chi lavora e chi no, ma cercare di creare lavoro per tutti e prospettive stabili in questa citta'. Puntando, secondo me, sulla metalmeccanica di qualita' che gia' c'e' e costruendo filiere intorno ad essa"

 "Anche l'Italia va ricostruita, a partire dal lavoro e dall'occupazione, va ricostruita la prospettiva di certezza". Cosi' il segretario nazionale della Cigl, Susanna Camusso ha risposto ai giornalisti. "Un sistema di previdenza flessibile e adeguato alle condizioni di lavoro puo' aiutare questo processo, che si chiama ricostruzione delle certezze per i lavoratori, in particolare per i giovani rispetto il loro futuro - ha continuato - Questo e' alla base delle nostre proposte legislative, questo sistema non regge, ne va costruito uno nuovo, ma le ipotesi del governo continuano a non andare al cuore del problema. Oggi abbiamo un sistema previdenziale a inseguimento che non da' certezze alle persone".

"L'Europa e' di fronte a un'ultima occasione, deve avere la capacita' di comprendere che cio' che determina questi movimenti, dal voto della Brexit ai tanti movimenti nei vari Paesi, sono determinati dal disagio sociale, dai problemi dell'occupazione, dall'assenza di un progetto, e dunque ci si muove in quella direzione. Se l'Europa si limita a confermare l'esistente rischia di essere lei stessa autrice di un'ulteriore disgregazione" ha aggiunto. In relazione al voto, determinante, degli anziani in Gran Bretagna, ha sottolineato: "Una logica negativa, e' vero che il giovane ha votato in un modo, l'anziano in un altro, ma e' anche vero che gli anziani sono andati a votare in massa, i giovani ci sono andati poco. In realta' credo che il problema vero sia cogliere la cosa che unisce la condizione di tanti Paesi, ovvero un livello di disagio cosi' alto, che in tanti sono disposti a mettere in discussione anche la comunita' europea, pur i tornare a dare risposte sociali e lavoro alle persone".

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