"Sono qui perche' penso che la cosa piu' utile che potessi fare alla vigilia dell'8 marzo, festa della donna, fosse visitare una delle due strutture carcerarie femminili in Abruzzo, per verificare la situazione". Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia, la senatrice Federica Chiavaroli, oggi a Chieti in visita al carcere di 'Madonna del Freddo'. "Sono qui per guardare, ascoltare ma anche per dire che, a nostro avviso, la vita delle detenute e dei detenuti deve migliorare perche' chi e' stato privato della liberta' e' gia' stato privato del bene piu' prezioso e quindi crediamo che in carcere il detenuto debba avere una vita ispirata il piu' possibile a un principio di normalita' e in questa direzione muoveremo le nostre azioni". "Il carcere - ha aggiunto la senatrice Chiavaroli - deve aprirsi in modo che le persone che hanno commesso errori possano riflettere e capire che possono riparare e quindi riprendere una vita normale una volta fuori".
"Sono qui per guardare, per ascoltare ma anche per dire che a nostro avviso la vita di detenute e detenuti in carcere deve migliorare: chi e' stato privato della liberta' e' gia' stato privato del bene piu' prezioso che ha, quindi noi crediamo debba avere in carcere una vita ispirata il piu' possibile ad un principio di normalita'. In questa direzione muoveremo le nostre azioni". Cosi' il sottosegretario di stato alla Giustizia, Federica Chiavaroli, in visita al carcere di Chieti, uno dei due in Abruzzo con sezione femminile. All'interno e' attivo tra gli altri un progetto di integrazione: i detenuti condannati per reati a sfondo sessuale in progetti, con altri. "Queste attivita' sono molto importanti - ha detto Chiavaroli - crediamo che la vita non debba svolgersi solo all'interno delle celle bensi' che il carcere debba aprirsi e che persone che hanno commesso degli errori debbano riflettere e essere aiutate a capire che possono riparare".
Chiavaroli ha poi accennato al simbolo della Presentosa (essenza della tradizione orafa abruzzese) da lei indossato nell'occasione, simbolo di una iniziativa promossa dalla commissione pari opportunita' della Provincia di Teramo. "La Presentosa e' un simbolo d'amore e oggi noi la doniamo alle detenute perche' vogliamo con questo gesto far diventare la Presentosa anche un simbolo che rappresenti la lotta contro la violenza e che rappresenti anche tutte le donne che non solo hanno subito violenza ma che sono private della libertà". La senatrice ha poi annunciato due giornate di presentazione circa l'esito dei lavori in commissione sull'esecuzione penale. "Ci sono stati tavoli di lavoro che riguardano tutta la vita che si svolge in carcere e tutte le misure alternative al carcere e su questo lavoro organizzeremo le azioni future. Nel mese di marzo visitero' anche il carcere di Teramo. Mi sono ripromessa nel piu' breve tempo possibile di fare visita anche a tutti i palazzi di giustizia e le carceri abruzzesi perche' voglio vedere con i miei occhi qual e' la realta' e che cosa si puo' fare". Presenti stamane con il sottosegretario, oltre alla direttrice del carcere Giuseppina Ruggero, il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, il prefetto Antonio Corona, il magistrato di sorveglianza Maria Rosaria Parruti e la presidente della Commissione Pari Opportunita' della Regione Abruzzo Gemma Andreini.
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