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Pubblicato il 04/11/2015 12:12

Di Primio (Anci): punire i dipendenti infedeli

 "Piena condivisione per le parole del Ministro Madia sul licenziamento dei dipendenti che falsificano le presenze. Ci troviamo di fronte a reati che devono essere perseguiti con la massima determinazione. Il dipendente pubblico infedele offende chi non ha un lavoro, ma soprattutto danneggia tutti coloro che lavorano nella Pubblica Amministrazione con dedizione e spirito di servizio, che sono, occorre ribadirlo, la stragrande maggioranza". Lo ha dichiarato il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, vicepresidente nazionale Anci- Associazione Nazionale Comuni Italiani- con Delega alla Pubblica Amministrazione, Politiche del Personale e Relazioni Sindacali. "Nell'audizione sulla Legge di Stabilita' tenutasi in Commissione Bilancio al Senato - ha proseguito il sindaco - l'Anci ha ribadito la necessita' di tornare ad incentivare il ricambio generazionale tra il personale dei Comuni, tenendo conto che le politiche di contenimento del turn-over hanno determinato un forte incremento dell'eta' media dei dipendenti e dei dirigenti. Purtroppo - ha osservato Di Primio - alcune previsioni contenute nel disegno di Legge di Stabilita' non vanno in questa direzione, abbattendo il tasso di turn-over al 25% delle cessazioni dal servizio e ponendosi, anzi, in controtendenza rispetto alle disposizioni contenute nel Decreto Madia dello scorso anno. Ieri, sempre al Senato, il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, e' tornato su questi argomenti, affermando che i nuovi limiti alle assunzioni sono destinati ad accentuare ulteriormente il progressivo elevamento dell'eta' media dei pubblici dipendenti. Tornare ad assumere, eliminando il blocco del turn over - ha evidenziato il sindaco - e' l'unico modo per rendere competitivi anche sotto il profilo del personale i Comuni"

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