La definizione, entro la fine del 2016, del profilo climatico regionale, la compiuta redazione della strategia regionale nei due mesi successivi e l'adozione del Piano regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici entro il 2017: questi alcuni dei principali obiettivi su cui punta la Regione Abruzzo per contribuire direttamente a fronteggiare i cambiamenti climatici che rappresentano una delle piu' grandi sfide che Governi nazionali, enti territoriali, Istituzioni internazionali e popolazioni si trovano ad affrontare. Ad annunciare la tabella di marcia e' stato il sottosegretario alla Presidenza con delega all'Ambiente, Mario Mazzocca, nel corso del suo intervento in occasione della conferenza internazionale, organizzata all'Auditorium Petruzzi, a Pescara, sul tema 'Piani di adattamento climatico e attuazione di politiche energetiche', in collaborazione con l'Ufficio Europeo del Patto dei Sindaci e l'European Federation of Agencies and Regions for Energy and the Environment (Fedarene). "La prima iniziativa dell'Esecutivo regionale risale al 29 aprile dell'anno scorso - ricorda Mazzocca - quando, con uno specifico atto programmatico, si e' dato avvio al percorso legato all'adattamento ai cambiamenti climatici. Tale percorso, in realta', era gia' partito da tempo - aggiunge - ma ha subito una forte accelerazione a seguito degli eventi climatici del 4, 5 e 6 marzo 2015 quando ben 215 Comuni abruzzesi sono stati dichiarati in stato di emergenza nazionale di tipo A". Mazzocca ricorda poi i principali strumenti per l'adattamento climatico e la resilienza in Abruzzo citando il Patto dei Sindaci, un modello di multilevel governance, il Piano regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, le campagne di sensibilizzazione e azioni di democrazia partecipativa come il dibattito cittadino planetario su clima ed energia e l' iniziativa Energiochi, la Conferenza delle Parti, da Durban a Parigi, varie attivita' di networking e cooperazione, l'adesione delle associazioni di settore, la partecipazione a progetti comunitari e internazionali, accordi volontari come i Contratti di Fiume e, infine, due Progetti Pilota come i Crediti di Carbonio di Raiano e il Bando per le Reti di Ricarica Elettrica. "L'Abruzzo - sottolinea quindi Mazzocca - ha ormai raggiunto una posizione strategica e di leader su questo tema dei cambiamenti climatici in campo nazionale e internazionale".
Riguardo al Piano regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (Pacc), tra gli obiettivi specifici c'e' la realizzazione di un sistema informativo innovativo sui cambiamenti climatici e sui loro effetti a scala locale. Il sistema informativo supportera' il processo di pianificazione partecipata, la selezione delle migliori strategie e azioni e il monitoraggio del piano. Altri obiettivi sono quelli di arrivare alla definizione e alla progettazione di azioni pilota capaci di coinvolgere sia il settore pubblico che quello privato, di incrementare la consapevolezza in merito ai rischi e alle vulnerabilita' connesse ai cambiamenti climatici e di inserire la Regione Abruzzo nel network delle Regioni Europee impegnate nelle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici. Presupposto necessario per la definizione del Pacc, e' l' adozione del Profilo climatico regionale che serve per valutare i rischi e le vulnerabilita' ai cambiamenti climatici dell' Abruzzo. A questo proposito, grazie alla collaborazione di Arta e Universita' dell'Aquila verra' realizzato un sistema informativo caratterizzato da sistemi climatici locali, dal censimento-mappe di rischio e vulnerabilita' alla isole di calore, dal censimento-mappe di rischio e vulnerabilita' ad allagamenti e inondazioni, dalla valutazione dei rischi di carenza idrica e da potenziali fattori di resilienza e adattamento esistenti. Secondo il vicepresidente Fedarene e Dirigente del Servizio Risorse del Territorio della Regione, Iris Flacco, questa due giorni di PESCARA "rappresenta un appuntamento importante perche' oggi si iniziano a delineare i criteri e le linee di azione per le strategie dei cambiamenti climatici. La nuova programmazione prevede ormai la definizione di queste attivita'. Non si puo' piu' fare solo energia e solo tutela. Bisogna tenere conto dei cambiamenti climatici e valutarli, programmandoli nel territorio. Se abbiamo dei problemi dobbiamo partire da quelli per farli diventare anche delle occasioni. Oggi c'e' la Ue, Fedarene, che e' l'Agenzia delle Energie, e il ministero, per trovare insieme le regole di questi nuovi criteri di azione e intervento per la gestione del territorio".
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