L'ex direttore del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, Franco Tassi, dovra' risarcire l'Ente per il danno d'immagine procurato dal suo comportamento. Lo ha stabilito la Procura Generale presso la Corte dei Conti. La decisione, dopo il ricorso in appello presentato dall'ex direttore. Confermata la condanna ritenendo che sussistano i criteri correttamente applicati dal primo giudice "quali, la particolare qualifica apicale posseduta dall'interessato, al momento della commissione dell'illecito; il notevole grado di disvalore sociale, connesso al delitto di peculato, che fu agevolato dalla totale confusione dei conti dell'Ente Parco; il riflesso negativo sui cittadini-utenti della disinvoltura con cui si utilizza il denaro pubblico, che ingenera - inevitabilmente - la convinzione dell'insensibilita' e superficialita' degli Organi apicali delle Istituzioni all'uso del denaro pubblico medesimo. Rideterminata, tuttavia, l'entita' del danno all'immagine nella misura di 10.000 euro, considerando la circostanza della "limitata rilevanza di diffusione dei media". La richiesta di risarcimento fa leva sulla sentenza del 2010 pronunciata dalla Corte d'Appello dell'Aquila con cui Franco Tassi e' stato condannato a due anni di reclusione per peculato.
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