"Un Programma di Sviluppo Rurale (Psr) nato male che stenta a partire e finira' ancora peggio. Dopo solo un anno dall'approvazione del nuovo PSR 2014-2020 arriva anche il forte e duro richiamo da parte di Claudia Muresan, Programme Manager - Country Coordinator per l'Italia della Commissione Europea, alle modifiche proposte dall'autorita' di Gestione per correggere le brutture e le inesattezze di molte Misure. Dopo le nostre denunce e osservazioni negli ultimi due anni, adesso anche L'Europa bacchetta l'operato di questa Giunta in un settore importante e fondamentale come quello dell'agricoltura". Queste le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Commissione vigilanza Mauro Febbo e dal Capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri, durante la conferenza stampa svoltasi questa mattina a Pescara.
Per non parlare - riprendono i Consiglieri regionali di Forza Italia - dell'enorme ritardo delle Azioni Strutturali (Misura 4) dove vi sono le sostanziali e vere risorse attese dalle tante aziende agricole. Bandi in attesa di pubblicazione gia' dal mese di maggio, poi posticipati a luglio e secondo indiscrezioni saranno pronte solo prima della fine dell'anno. E' indispensabile inoltre bisogna fare chiarezza su chi gestira' la formazione, l'assistenza e i servizi di consulenza, che non erano state specificate sul PSR. In sostanza siamo preoccupati - sottolineano i due Consiglieri regionali - di come viene gestito il Programma di Sviluppo Rurale, che e' il documento programmatico che ogni singola Regione italiana redige per utilizzare 'al meglio', le risorse finanziarie che la Comunita' Europea destina all'ammodernamento delle zone rurali, per renderle maggiormente vive e competitive e per migliorare la sostenibilita' ambientale e rurale. Pertanto non possiamo permettere che la Regione perseveri nel fare gravi errori procedurali accumulando ritardi che si ripercuotono sull'economia del sistema agricolo abruzzese. L'impostazione adottata sta facendo registrare una serie di criticita', creando difficolta' alle imprese agricole abruzzesi sia per le complicazioni burocratiche, sia perche' le misure attivate limitano fortemente lo sviluppo delle aziende. Questa situazione e' la conseguenza del disastro creato con la ristrutturazione della Direzione Agricoltura che non ha saputo, o voluto, utilizzare le professionalita' a disposizione preferendo l'assistenza e consulenza esterna per un importo di 14 milioni e 824 mila euro".
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