"Nell'attesa di conoscere gli esiti dell'inchiesta giudiziaria, e mentre continuano le segnalazioni quotidiane circa la presenza di rifiuti, anche organici, nel nostro mare, chiediamo chiarimenti circa l'utilizzo dell'Oxystrong per la depurazione diretta dell'acqua". Lo dichiara in una nota Armando Foschi, esponente dell'Associazione 'Pescara - Mi piace', autore del primo esposto alla Procura in riferimento alla rottura della condotta di via Raiale, del 28 luglio scorso, e del divieto di balneazione firmata il primo agosto dal sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, ma non resa nota alla popolazione.
"Dopo l'iniziale ammissione - prosegue Foschi - di aver immesso 350 litri di acido peracetico nell'emergenza del 28 luglio stesso, l'Aca stessa ha corretto il dato facendo sapere che il quantitativo usato sarebbe stato pari a 450 litri sversati in 17 ore. Oggi, pero', circolano voci sempre piu' insistenti secondo cui nella sola giornata del 29 luglio sarebbero stati sversati quasi 600 litri di acido, un quantitativo non indifferente e che, se confermato, ci impone di interpellare direttamente il ministero della Salute e la Asl per un parere di competenza".
"Ovviamente sollecitiamo una nuova riunione della Commissione comunale Vigilanza per far luce su tali aspetti della vicenda, al fine di non abbassare la guardia dinanzi a un episodio di gravita' inaudita, nell'attesa che la magistratura faccia il proprio corso, facendo chiarezza sulle decisioni del sindaco che, a fronte di un divieto di balneazione acclarato, ha scelto di non informare la cittadinanza che per giorni si e' fatta il bagno tra feci e liquami", conclude Foschi.
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