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Pubblicato il 29/07/2016 08:08

Il Wwf Chieti-Pescara critica le "Opere di laminazione delle piene del fiume Pescara"

Il Wwf Chieti-Pescara critica le "Opere di laminazione delle piene del fiume Pescara", intervento costosissimo, ben 54 milioni di euro, che prevede la realizzazione di cinque casse di espansione, nei territori di Chieti, Cepagatti e Rosciano, per complessivi 86 ettari. "Poco piu' della superficie esondabile sottratta al fiume in anni recenti da Megalo' e Interporto", dicono gli ambientalisti. L'associazione ha espresso tutte le sue criticita' in una lettera inviata al presidente della Regione e al Comitato Via. "Che si tratti davvero di una 'opera strategica' e concretamente utile - afferma il Wwf - e' tutto da dimostrare visto che e' stato calcolato che la riduzione dell'ondata di piena attesa e' dell'ordine del 10%: a fronte di una grande piena il 90% dell'acqua arriverebbe comunque a valle. Le casse sarebbero inoltre realizzate in un tratto che, in condizioni normali, e' scavalcato dalla gran parte del volume d'acqua del fiume". Al contrario, secondo l'associazione, "recuperare le aree di esondazione naturale: le casse di espansione, se ritenute necessarie, vanno poste al di fuori delle aree golenali stesse, in aggiunta e non in sostituzione delle medesime. Tra le azioni di adattamento ai cambiamenti climatici, ormai sempre piu' urgenti e richieste dall'accordo sottoscritto alla Cop 21 di Parigi, vi e' tra l'altro proprio il recupero della funzionalita' ecologica dei fiumi e la rinaturalizzazione delle aree di esondazione naturale". 

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