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Pubblicato il 26/11/2015 09:09

Intesa Comune di Pescara - Casa circondariale per il reinserimento dei detenuti

E' stata presentata l'intesa fra il Comune e la Casa Circondariale di Pescara per l'utilizzo dei detenuti in attivita' promosse dall'ente comunale. Si tratta di una sinergia che viene riconfermata e ampliata ad altri settori prima non contemplati. Alla conferenza erano presenti il sindaco Marco Alessandrini, l' assessore al Personale Sandra Santavenere e il direttore della Casa Circondariale Franco Pettinelli. "La sinergia ci viene naturale con istituti che la praticano positivamente - dice il sindaco Marco Alessandrini - In piu' al direttore Franco Pettinelli mi lega un rapporto di stima e amicizia, consolidato dal fatto che se il carcere di Pescara e' anch'esso stimato nel panorama italiano e' sicuramente per il suo lavoro e le attivita' che vi si svolgono dentro. L'intesa - spiega il primo cittadino - da' campo a quella che si chiama giustizia ripartiva: perche' la pena deve avere una funzione rieducativa. Molto spesso questa resta lettera muta, invece percorsi simili servono a sfavorire la commissione di altri reati e ad agevolare il reinserimento di quanti hanno un conto aperto con la societa'. Vogliamo aiutare le istituzioni che operano in tal senso a costruire anche un dopo e queste intese che presentiamo oggi lo agevolano". 

"Ringrazio sindaco e assessore che ci hanno consentito di allargare la collaborazione fino ad oggi attiva con il Comune - sottolinea il direttore della Casa Circonbdariale Franco Pettinelli - Finora avevamo al nostro attivo sulla dematerializzazione un laboratorio interno all'istituto, un progetto intramurale per un ente pubblico; stavolta si fa all'esterno, il detenuto si mette a disposizione per ripagare il danno commesso alla societa', esce dal carcere. Ovviamente sono opportunita' importanti perche' iniziamo a proiettarci in un vero discorso di reinserimento sociale e il detenuto riesce a recuperare risorse, anche economiche, per guardare al domani con altri occhi. Nelle intese siglate con il Comune si prevede l'impiego di tre detenuti presso l'ufficio anagrafe dal lunedi' al venerdi' e anche per due rientri pomeridiani, affiancati da un tutor dell'ente che li formera'. Il protocollo dura sei mesi, e' sperimentale e alla fine del periodo vedremo come continuare, magari diversificando anche l'oggetto. Siamo partiti dalla manutenzione del verde, abbiamo collaboriamo con il canile comunale, cosa mai fatta sul territorio nazionale. Potrebbe esserci presto anche una implementazione anche su oggetti diversi, per ora abbiamo ampliato il protocollo anche alle detenzioni domiciliari, in modo che possano lavorare anche detenuti che hanno percorsi diversi da quello della carcerazione".

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