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Pubblicato il 22/08/2012 15:03

L'Aquila, ancora polemiche sul "Concorsone"

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Sotto accusa il deputato Pd Giovanni Lolli per alcune dichiarazioni sui precari

Non si placa la polemica tra il personale precario del Comune dell'Aquila, dove c'e' grande attesa per il cosiddetto 'concorsone', la selezione pubblica attraverso la quale verranno reclutate trecento persone (128 al Comune dell'Aquila, 72 nei Comuni del Cratere e 100 presso il ministero delle Infrastrutture che li destinera' presso gli enti locali come Regione e Provincia e gli uffici di coordinamento che sostituiranno la struttura commissariale) da impiegare nei processi di ricostruzione.

Il bando per la prova era atteso per i giorni a cavallo di Ferragosto ma al momento non ve ne è ancora traccia. Tra i lavoratori con contratto a termine, 600 in tutto di cui 230 al Comune dell'Aquila, assunti dopo il terremoto del 2009 serpeggia un forte malessere. Secondo quanto riportato dall'agenzia Ansa "un cittadino, verosimilmente proprio un precario, ha diffuso tra i media locali la trascrizione del resoconto stenografico dell'audizione dell'onorevole Pd Giovanni Lolli davanti alle commissioni riunite Finanze e Attivita' produttive alla Camera dell'11 luglio scorso, quando era in discussione il maxi emendamento al decreto crescita contenente le misure per la nuova governance della ricostruzione e, tra le altre cose, le misure per il personale". 

Nel resoconto diffuso vi sarebbe questo virgolettato di Lolli. 'Per quanto riguarda il personale, vedo un equivoco nella discussione che si sta svolgendo oggi. Nessuno di noi (certamente non il Ministro, ne' io) viene qui a porre il problema del destino dei 600 assunti precari. Devo fare un'affermazione un po' cattiva: non me ne frega niente' avrebbe dichiarato l'esponente aquilano del Pd che avrebbe aggiunto altri concetti per spiegare il suo pensiero.
'Per dirlo meglio, - sarebbe scritto nel resoconto - mi preoccupa molto poco questo problema, mentre mi interessa moltissimo come funzionano le cose. Cio' premesso, questi 600 precari stanno lavorando, ad esempio, presso un comune, L'Aquila, che ha una pianta organica di 610 unita' di personale e 370 dipendenti di ruolo. Ho voluto confrontare tale situazione con quella di un comune omologo, Potenza, che e' grande come L'Aquila e, come questa, e' capoluogo di regione. Ebbene, Potenza ha in pianta organica, ed effettivamente a ruolo, 610 dipendenti. Non chiedo assolutamente che si colmi tale vuoto. Aggiungo che non si tratta di salvare i precari: non mi interessa, perche' non stiamo proponendo alcuna sanatoria'. 

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