Il Consiglio comunale dell'Aquila, alla ripresa dei lavori, ha approvato un ordine del giorno, presentato dal consigliere Stefano Palumbo (capogruppo Pd), riguardante il "Piano di abbattimento complessi Case e Map". In particolare, sulla base del documento, il Consiglio impegna il sindaco e l'amministrazione a "elaborare un piano di abbattimento dei complessi, che tenga conto di valutazioni di carattere economico, urbanistico, sociale e demografico, facendosi promotore, presso il Governo, del reperimento delle somme necessarie agli interventi conseguenti". Via libera anche ad un secondo ordine del giorno, che vede come primo firmatario il consigliere Ermanno Giorgi (Centro Democratico), avente per oggetto "scie chimiche e informazione", con il quale "si impegnano il Consiglio, il sindaco e l'amministrazione a farsi promotori presso il Governo affinche' si chiarisca la situazione". Il documento rileva in premessa che si ritiene "ormai inderogabile che su questo 'misterioso e preoccupante' tema il Governo italiano informi tutti i cittadini", data la "massiccia e continua immissione di sostanze che possono essere nocive". Approvata anche la proposta deliberativa, a firma dell'assessore alle Attivita' produttive Pierluigi Mancini, contenente la definizione dei termini massimi di mantenimento delle strutture provvisorie adibite ad attivita' produttive, ai sensi delle deliberazioni consiliari numero 57 del 2009 e numero 105 del 2012. L'atto preve che, a domanda motivata e documentata dell'interessato, sia consentita la proroga delle previsioni derogatorie previste con le precedenti deliberazioni consiliari, in funzione del ripristino del 60 per cento delle condizioni di agibilita' della sede originaria, e comunque nel termine di 36 mesi. Al titolare dell'attivita' economica la cui sede e' tornata agibile e' riconosciuta la facolta' di mantenere la sede provvisoria rilocalizzata per un tempo massimo di nove mesi, per dar modo di provvedere al riallistimento e al rientro. Alle attivita' la cui sede nel centro storico, seppure tornata agibile, sia di fatto inutilizzabile ai fini commerciali a causa delle interferenze con il cantiere per la realizzazione dei sottoservizi, e' consentito il mantenimento della sede provvisoria fino alla conclusione dei lavori. Entro 90 giorni dalla scedenza deintermini fissati nella delibera i manufatti provvisori dovranno essere rimossi e dovra' essere ripristinato lo stato dei luoghi.
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