Una lettera aperta al governatore Luciano D'Alfonso per chiedere un'assunzione di responsabilita', da parte della Regione, sul futuro delle biblioteche provinciali. A sottoscriverla i dipendenti delle quattro biblioteche provinciali dell'Aquila, Teramo, Chieti e Pescara che sottolineano come ad oggi, a due anni dalla legge Delrio, la Regione non abbia dato alcun segnale concreto per il loro salvataggio. "Caro Presidente, ad oggi le quattro bibioteche provinciali non sono di nessuno - scrivono i dipendenti - non piu' delle Province ma non ancora di altro ente pubblico. La Regione vuole accollarsi la responsabilita' di averle definitivamente fatte morire?". Sul tavolo la riorganizzazione delle funzioni delle Province, che ha coinvolto anche le biblioteche provinciali, ad oggi orfane di padre. "Eppure le quattro biblioteche provinciali si erano mosse per tempo addirittura nel 2012 - continuano i dipendenti - prima della lege Delrio, proprio per scongiurare la situazione in cui oggi vengono a trovarsi per disattenzione politica. Da allora dopo vari incontri ed approfondimenti, abbiamo anche formulato una proposta di legge regionale per l'istituzione di un unico servizio bibliotecario abruzzese capace di razionalizzare i costi e rilanciare i servizi in rete. Tutto vano". Questo nonostante gli impegni assunti in piu' occasioni dallo stesso presidente della Regione. "Siamo cosi' giunti ad aprile 2016 - concludono i dipendenti - parte del personale tecnico delle biblioteche e' stato mandato in pensione anticipata, qualcuno e' pure morto nel frattempo, tutte le restanti unita' sono in mobilita' e in tempi strettissimi dovranno decidere dove ricollocarsi, ma dalla Regione nessun segno di vita".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: