Legambiente Abruzzo, con la rete One Adriatic ha inviato una lettera a tutti a commissari e ai ministri dell'ambiente dei Paesi interessati, alla Commissione europea e al Parlamento europeo per chiedere di fermare le trivellazioni in Adriatico, invitandoli a esercitare la loro autorità per proteggere il mare Adriatico, "il suo ecosistema e le persone la cui sussistenza dipende dal porre fine a petrolio e gas". Un appello accorato quello dell'associazione ambientalista che scrive: "La decisione di alcuni dei nostri governi nazionali a investire in nuove attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi è frutto di una mentalità ristretta, di breve durata e anacronistica. Non prende in considerazione l'importanza economica globale delle fonti di energia rinnovabili e le politiche per superare la dipendenza dai combustibili fossili, che comportano: ricerca, innovazione, nuovi posti di lavoro e sostenibilità. Inoltre, questa scelta non prende in considerazione l'impatto negativo sugli altri settori economici che vivono e si sviluppano dal mare, ad esempio attività turistiche e di pesca. Riteniamo che queste attività che costituiscono la vera ricchezza dei nostri territori e i reali mestieri di un'economia sostenibile, meritino la giusta spinta e il sostegno da parte dei governi internazionali". Riferimenti anche alle caratteristiche del mare Adriatico nella lettera: "Il mare Adriatico è un ecosistema molto importante ed estremamente fragile che deve essere tutelato e valorizzato. Questa zona è messa alla prova con 53 concessioni già operanti per l'estrazione di gas e petrolio in acque italiane e croate, composte da 145 piattaforme offshore con oltre 400 pozzi. A questi numeri si aggiungono 72 aree in cui si intende iniziare la ricerca e lo sfruttamento, in una vasta area di 100 mila chilometri quadrati.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: