"Il metanodotto Larino - Chieti e' un'opera ad esclusivo uso e consumo dei petrolieri che vorrebbero trasformare l'Abruzzo e il Molise in un distretto minerario". Lo denunciano, in una nota congiunta, il Coordinamento Trivelle Zero del Molise, il Comitato No Stoccaggio Poggiofiorito, il Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua, il Nuovo Senso Civico. I movimenti chiedono la partecipazione di cittadini ed amministratori locali molisani ed abruzzesi tra cui il Presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura per giovedi' 28 gennaio a Pescara, in occasione dell'inizio dell'inchiesta pubblica di Valutazione d'Impatto Ambientale per il metanodotto Larino-Chieti. "Ora e' in corso una procedura Via interregionale Abruzzo - Molise, con la regione Abruzzo come ente capofila - hanno proseguito i comitati -. Attraverso i documenti depositati dall'azienda si dovrebbe parlare chiaramente ai cittadini e la stessa societa' dovrebbe spiegare l'intento dell'opera affinche' tutti possano partecipare in maniera informata e consapevole al procedimento. E' del tutto evidente che quest'opera serve esclusivamente al collegamento tra vasti titoli minerari tra permessi di ricerca e concessioni di coltivazione dove dovrebbero sorgere i pozzi di estrazione e ben tre stoccaggi di gas, che sono il "polmone" del sistema. Si tratta del 'Treste', a cavallo tra le due regioni, gia' in funzione da tempo, del 'Sinarca' in Molise gia' autorizzato e da costruire e del 'Poggiofiorito', in Abruzzo, in via di autorizzazione e su cui pendono i ricorsi al Tar del Comitato, di 14 comuni e della Regione Abruzzo".
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