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Pubblicato il 11/08/2015 16:04

Modello di eccellenza nella terapia del dolore ad Asl L'Aquila

In Toscana la rete di terapia del dolore e cure palliative della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila proclamata 'regina' d'Italia grazie a un modello che fa funzionare il 'trittico' ospedale-territorio e universita' come vasi comunicanti: ciascuno da' il meglio di se' in un sistema di armonica sinergia. L'Aquila si e' aggiudicata infatti il primo posto nel prestigioso premio Nottola - Luzi, organizzato da Cittadinanzattiva Toscana onlus-Tribunale diritto del malato, in collaborazione con l'assessorato regionale alla sanita' della Toscana. Il premio viene assegnato ogni due anni a Montepulciano e seleziona le "perle" d'eccellenza italiane su controllo, cura e trattamento del dolore cronico. L'assetto della Asl 1 - basato su una Rete aziendale coordinata dal prof. Franco Marinangeli - e' imperniato sulla felice integrazione tra ospedale, Hospice (L'Aquila e Pescina) per malati inguaribili, Adi, Distretti Sanitari e Ateneo.

L'Aquila ha vinto il premio Luzi presentando un progetto che lega la realizzazione della rete di terapia del dolore e cure palliative alla ricostruzione di una nuova coscienza sociale successiva al sisma del 2009. Si tratta di un modello che coinvolge attivamente il medico di medicina generale in una Rete integrata. La premiazione del prof. Marinangeli, la cui figura e' il collante di un grande lavoro di equipe su tutto il territorio aziendale, e' fissata il 12 settembre prossimo a Montepulciano.

"Il progetto premiato", dichiara il prof. Marinangeli, "ha voluto porre l'accento soprattutto sulla ricostruzione di L'Aquila dopo il sisma. La ristrutturazione dell'ex Onpi, dove attualmente e' ubicato l'hospice 'Casa Margherita' di L'Aquila, ha permesso di riavviare un'attivita' che e' andata ben oltre il mero svolgimento di una funzione sanitaria. Infatti, nel lavoro di tutela e assistenza ai malati inguaribili assicurata dall'hospice", aggiunge Marinangeli, "la comunita' aquilana ha ritrovato i valori dell'unita' e della solidarieta', soprattutto nei confronti delle famiglie che, dopo il sisma, si sono ritrovate sole ad affrontare situazioni difficili dei propri congiunti affetti da patologie non curabili e col serio problema di gestire il dolore cronico".

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