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Pubblicato il 09/03/2014 10:10

Montesilvano, Di Mattia attacca e parla di "ruberie"

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L'ex sindaco di Montesilvano, Attilio Di Mattia, sfiduciato a meta' febbraio da 13 consiglieri comunali su 25 che si sono dimessi,  attacca a testa bassa  e parla ''ladri'' che credono di ''condizionare le scelte amministrative e politiche'', ''ruberie'' su cui la Procura ''non ha mai smesso di indagare'' e di uno ''scempio, interrotto dalla mia Giunta, che vuole a tutti i costi riprendere'' per giustificare la caduta della sua amministrazione. ''Le aziende che lavorano onestamente, nella nostra citta', sono la larga maggioranza - sottolinea l'ex primo cittadino -, ma, seppure pochi, i ladri di Montesilvano, coloro che hanno reso sterile un territorio potenzialmente ricchissimo, continuano a imperversare credendo di condizionare le scelte amministrative e politiche che invece devono essere indirizzate ai cittadini''. Di Mattia, per definire lo ''scempio'', parla di ''palazzi a ridosso di piazze, scuole chiuse tra vicoli senza uscita e comunque difficili da raggiungere, strade mai realizzate per lasciare spazio ad imponenti complessi residenziali''. L'ex sindaco parla anche di ''ruberie'' e riferisce di un'indagine interna aperta in Comune per far luce su questioni riguardanti ''aree di cessione e costruttori''. ''Di colpo il cielo si e' offuscato - prosegue -, alcuni collaboratori sono stati perfino intimoriti ed e' stato creato il vuoto attorno a me; le carte introvabili e, come un fulmine a ciel sereno, le dimissioni che arrivano da piazza Salotto a Pescara''. Dopo i manifesti 6x3 sullo 'strappo' dei 13 e sul ruolo dei 'poteri forti', nei prossimi giorni sono previste nuove iniziative, alcune delle quale con il coinvolgimento dei cittadini. ''Spieghero' fatti, circostanze e, se qualcuno fosse interessato - conclude Di Mattia -, anche i nomi di coloro che sono stati allontanati dal mio ufficio, scacciati tanto era ripugnante la loro proposta''.

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