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Pubblicato il 08/07/2015 17:05

Noi con Salvini, Castiglione lascia il movimento in polemica

"Con rammarico, ma anche con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per dare forza a un progetto politico rimasto a oggi solo lettera morta, mi vedo costretto a lasciare il movimento Noi con Salvini Abruzzo". Lo fa sapere, in una nota, Alfredo Castiglione, ex vice presidente della Regione Abruzzo con delega allo sviluppo sotto il governo di Gianni Chiodi (Fi). "Rammarico, forse - scrive - sarebbe meglio dire necessita' di salvaguardare la propria credibilita' e dignita' politica, costruita in tanti anni di impegno nelle istituzioni, prima che quanti hanno maldestramente e con azioni dilettantesche, spesso calcolate, compromesso e fatto abortire per scopi esclusivamente personali il movimento in Abruzzo possano trascinare nel baratro dell'anonimato tutto e tutti". Castiglione, che faceva parte del coordinamento regionale del movimento Noi con Salvini Abruzzo, adduce "tante ragioni" per la sua "irrevocabile decisione". "Mi sono politicamente esposto venendone fortemente danneggiato. Sono stato il primo a guardare al movimento che l'on. Matteo Salvini stava organizzando quando ancora la Lega Nord non arrivava nei sondaggi all'8 o al 10%, tra i primi a condividere la linea politica dello stesso Salvini eccezion fatta per qualche perplessita' sull'opportunita' di uscire dall'Eurozona in modo cosi' drastico. Di certo non cercavo parcheggi o divise. Cio' che mi ha piu' deluso, in un anno dedicato a una prospettiva che pure mi era apparsa nuova ed entusiasmante - spiega - e' stata l'assoluta mancanza di un'azione di radicamento sul territorio; si e' invece preferito affidarsi a persone inesperte o quasi di politica e di attivismo politico organizzativo, a percorsi di sbandierata inclusione politica affidati a improvvisate chat gestite spesso da fuori regione, ad alleanze assurde e prive di fondamento come quella scellerata con il Pli (Partito Liberale italiano) il cui referente, l'On. Daniele Toto, appoggia apertamente il centrosinistra alla Regione e al Comune di Pescara. Contro questo 'abbraccio mortale' - l'esito del voto a Chieti ne e' la conferma inoppugnabile - il sottoscritto - si legge nella nota - interpretando oltretutto le linee guida nazionali del movimento indicate dallo stesso Matteo Salvini, ha manifestato fin da subito tutta la propria contrarieta' rendendola nota sia al Direttivo regionale che al segretario nazionale di Noi con Salvini, senatore Raffaele Volpi. Mi fu risposto allora 'questa e' una caserma e gli ordini vanno rispettati se presi a livello nazionale'".

"Chi e' stato deputato all'organizzazione del movimento - e' ancora un altro rilievo - non si e' dimostrato in grado di farlo, per incapacita', mancanza di cultura adeguata e, forse, per convenienza. L'organizzazione, l'appeal politico e il consenso di un movimento politico non possono basarsi solo sul nome in grande ascesa di Salvini; imbarazzato da cio' cui stavo assistendo, ho voluto aspettare credendo che i vertici nazionali ponessero riparo a questo incredibile e inaccettabile caos. In realta', quando ci ho provato, il senatore Raffaele Volpi mi ha sempre negato anche una conversazione, magari solo telefonica, perche', mi consta, avevo osato oppormi all'alleanza col Pli a Chieti dove, va ricordato, il movimento e' andato malissimo non riuscendo ad eleggere il proprio candidato sindaco nemmeno come consigliere. Ma questo flop elettorale, a quanto pare - rileva ancora Castiglione - non ha prodotto nemmeno un brivido perche' il movimento per il senatore Volpi evidentemente va bene cosi'". In definitiva per Castiglione "e' come se la Lega Nord qui avesse messo in piedi un 'innovativo' franchising. Sono rimasto per qualche mese sull'Aventino ad aspettare che accadesse qualcosa di utile a riportare la vicenda in un contesto davvero politico. Ma e' stato tutto inutile. La mia breve esperienza in Ncs - conclude il politico - e' stata certamente negativa sia per le persone cui il movimento si e' affidato, persone senz'altro prive di esperienza e razionalita', sia per la mancanza di progetti e programmi".

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