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Pubblicato il 14/11/2015 09:09

Parco Costa Teatina, Febbo: il pasticcio della Regione Abruzzo non ha limiti

Replica immediata di Mazzocca

"Ormai il pasticcio di questa Regione non ha limiti e su tematiche ambientali quali Ombrina e Parco Costa Teatina siamo alla farsa e alla confusioni piu' totale tutto a discapito di un territorio strategico qual e' quello della Provincia di Chieti". Questo il commento del presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo. "Dopo il parere favorevole della Conferenza di Servizi del ministero alla concessione ad Ombrina Mare - spiega Febbo - non vi sono piu' motivi logici portare avanti il progetto del Parco sia in termini ambientali sia come strategia turistica per la Costa dei Trabocchi. Il Partito Democratico ha peccato di presunzione poiche' il sottoscritto aveva gia' nel 2012 chiuso la perimetrazione del Parco, trovando un accordo con l'allora direttore generale Grimaldi del ministero dell'Ambiente e quindi allontanare definitivamente l'insediamento di Ombrina Mare. Quel progetto fu affossato dagli stessi dirigenti del Partito Democratico che oggi al governo della Regione fanno finta di volere il Parco. Infatti oggi paradossalmente assistiamo ad una vera e propria sceneggiata dove la Regione Abruzzo, che prima avalla la perimetrazione del Parco nazionale della Costa Teatina fatta dal commissario Pino De Dominicis, oggi, invece, si presenta al ministero dell'Ambiente, a Roma, chiedendo di rivedere i limiti e l'estensione di quella perimetrazione. Quindi sbugiardando e bocciando clamorosamente il lavoro compiuto dal commissario nominato dalla stessa Regione. Inoltre anche lo stesso sottosegretario Mazzocca, delegato alle Politiche ambientali, prende le distanze dalla posizione e dal tavolo romano voluto dal suo presidente. Pertanto - conclude Febbo - invito sia D'Alfonso sia la sua maggioranza ad assumere un atteggiamento responsabile e chiaro soprattutto su temi ambientali e turistici poiche' sul futuro della Costa dei trabocchi ad oggi regna solo confusione e promesse non mantenute"

 

La replica di Mario Mazzocca

 "Non senza un pizzico di stupore, apprendiamo dal consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che dopo l'epilogo della Conferenza di Servizi del MiSE su Ombrina Mare 'non ci sono piu' motivi logici per portare avanti il progetto del Parco', e che, da allora assessore regionale, 'aveva gia' nel 2012 chiuso la perimetrazione del Parco'. Inizia cosi' una nota del sottosegertario all'Ambiente Mario Mazzocca in risposta alle affermazioni di Mauro febbo sul Parco della Costa Teatina. "Apprendiamo favorevolmente che il consigliere Febbo, che si e' spesso dichiarato contrario all'istituzione dell'area protetta, affermi di essere arrivato a un passo dall'obiettivo, che (se - a sua detta - non fosse stato 'affossato dagli stessi dirigenti' del Pd oggi al governo della Regione) 'avrebbe potuto allontanare definitivamente l'insediamento di Ombrina Mare'. Anche il consigliere Febbo, dunque - osserva Mazzocca - finalmente riconosce la validita' delle posizioni di chi, come noi, prefigura da tempo un modello di sviluppo realmente sostenibile per il nostro territorio. Di certo c'e' che dopo 15 anni si arriva alla definizione della perimetrazione del Parco nazionale della Costa Teatina fatta dal commissario Pino De Dominicis, e che la Presidenza del Consiglio 'dovrebbe' emanare il previsto Decreto istitutivo. Conseguentemente, sui contenuti qualificanti e caratterizzanti l'area protetta (piano, norme, regolamenti ecc.) una volta istituita, come da specifica Risoluzione approvata dal Consiglio regionale il 15 aprile scorso, va ricercata e' trovata la massima intesa con i territori e le comunita', anche attraverso la costituzione di un tavolo di lavoro con tutti gli enti coinvolti. Questa, per noi - aggiunge il sottosegretario - e' una parte dell'impronta di sostenibilita' con cui vogliamo caratterizzare lo sviluppo della nostra regione. Uno sviluppo fatto non solo di rispetto dell'ambiente e di pedissequa preservazione dello 'statu quo', ma di promozione e valorizzazione delle tantissime risorse naturali abruzzesi. Uno sviluppo in cui le attivita' umane e l'uso del territorio a fini produttivi siano in perfetta simbiosi con il territorio che le ospita, sia esso naturale che antropizzato. Uno sviluppo che, per essere chiari, stride con l'idea di costruire un cementificio sopra Punta Penna o utilizzare 14 ettari di territorio per un complesso edilizio da 400 posti letto e 300 posti barca a ridosso del SIC 'Fosso delle Farfalle'. Se taluni prefigurano una simile idea di sviluppo per l'Abruzzo, che ovviamente non coincide con la nostra - osserva Mazzocca - sarebbe cosa buona e utile che lo dicessero chiaramente, senza nascondersi dietro demagogiche argomentazioni e articolate dietrologie, nella spasmodica ricerca di capri espiatori ad ogni costo, evidenziando una latente malcelata ipocrisia ed una confusione intellettuale di fondo. Resta l'amaro in bocca, quello derivante dalla conferma del fatto che se il Parco Nazionale della Costa Teatina fosse realta' (almeno da qualche mese) oggi non staremmo parlando piu' del progetto 'Ombrina Mare'; a Parco istituito, infatti - dice infine il sottosegretario all'Ambiente - con una semplice delibera la Regione sarebbe stata in grado di mettere una pietra tombale su 'Ombrina'"

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