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Pubblicato il 09/10/2016 20:08

Pastore (Fi): favorevoli a riforme,ma non a questa

"Noi siamo per le riforme, ma non per questa riforma pasticciata e dannosa della Costituzione che peggiorera' lo Stato e il suo funzionamento". Nelle parole del senatore Andrea Pastore e' contenuto il manifesto politico e informativo del centrodestra abruzzese che si riconosce nel Comitato regionale per il "No" al referendum costituzionale voluto dal Governo Renzi. Nella sala conferenze del Museo Michetti di Francavilla al Mare, oggi, primo appuntamento a cura del Comitato regionale per il "no" di Forza Italia. Dopo l'introduzione del coordinatore provinciale azzurro, Daniele D'Amario, e dei deputati Fabrizio Di Stefano e Paola Pelino, parola al coordinatore regionale Nazario Pagano il quale, nel compiacersi del ricompattamento del centrodestra sul fronte referendario, ha rimarcato la "necessita' di contattare le persone e spiegare perche' e' giusto votare contro questa riforma, senza metodo e senza schemi, imposta da una maggioranza spuria e ondivaga". Gia' presidente della Prima Commissione permanente - Affari Costituzionali, il senatore Pastore ha detto: "Il No a questa riforma e' necessario. Noi moderati abbiamo una responsabilita' enorme nel far capire perche': spogliamoci delle vesti dei politici e indossiamo quelle da elettori, rispondiamo alle domande di chi dovra' andare a votare e spieghiamo che la questione primaria della governabilita' del Paese, spacciata come prioritaria e risolutiva, e' invece semplicemente ignorata. Se vincera' il si', in Senato avremo a che fare con una specie di 'dopolavoro' formato da sindaci e consiglieri regionali, chiamati a scelte importantissime e fondamentali, come le competenze in materia di Unione Europea". Il docente di diritto costituzionale Fabio Masci ha evidenziato che, contrariamente a quanto sostenuto, non solo il bicameralismo non sara' affatto superato guadagnandone in snellezza, risparmio ed efficienza, ma si verificherebbe "una riduzione della nostra rappresentativita', recidendo ogni valenza politica tra cittadino e politico che deve recepire e fare sue le istanze del territorio". E ha smentito la premessa sulla riduzione dei costi della politica, attraverso la drastica riduzione dei senatori e l'abolizione di quelli a vita, "ma con la possibilita' di nomine ad personam con durata di 7 anni, con ovvio rafforzamento della maggioranza". 

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