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Pubblicato il 26/11/2012 07:07

"Per il Mario Negri Sud inizia la stagione della ripresa"

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Di Giuseppantonio è ottimista sul futuro del centro di ricerca

 

'Abbiamo messo un patrimonio di 28 milioni di euro a disposizione della ricerca. Per il Mario Negri Sud inizia la stagione della ripresa'. Cosi' il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, ha commentato, in una conferenza stampa a Lanciano, la delibera del consiglio con cui la Provincia di Chieti ha dato il via libera alla trasformazione dell'istituto Mario Negri Sud da Consorzio a Fondazione.

L'istituto e' a rischio fallimento per i debiti di bilancio, oltre un milione e 800 mila euro, e con 200 ricercatori a rischio lavoro. Il patrimonio cui si riferisce il Presidente della Provincia e' 'costituito dal valore degli immobili utilizzati dal centro ricerche, a cui l'edificio va in usufrutto a titolo gratuito e che ha un valore di finanziario di 5-6 milioni di euro', ha aggiunto Di Giuseppantonio.

'Servira' quindi a risolvere i problemi strutturali sui debiti, grazie anche alla perizia giurata sul valore delle attrezzature di alta tecnologia in possesso al Negri Sud, che di fatto azzera il debito patrimoniale. Con questa operazione ne' la Provincia ne' la Regione Abruzzo, in quanto soci, dovranno pagare per salvare il Negri Sud. In futuro bisogna saper giungere al pareggio tra costi e ricavi. Nel nuovo statuto abbiamo inoltre previsto la presenza sia di un direttore scientifico sia amministrativo, avviando definitivamente il percorso che portera' al salvataggio del centro di ricerca di Santa Maria Imbaro'.

Nel corso del Consiglio provinciale svoltosi l'altro di ieri e' stata infatti approvata la delibera con la quale l'Ente, oltre ad approvare la trasformazione, autorizza la concessione in usufrutto a titolo gratuito dell'immobile attualmente sede del consorzio, di cui la Provincia di Chieti e' azionista con una quota del 15%, pari a quella posseduta dalla Regione Abruzzo. Il restante 70% e' detenuto dal Mario Negri di Milano.

La costituenda Fondazione vedra' i tre soci partecipare in parti uguali con quote di 33,3% ciascuno.

 

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