E' stato celebrato anche a Pescara il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata: dopo la Santa Messa nella chiesa dello Spirito Santo, e' stato organizzato un corteo fino al Cippo di piazza Martiri Giuliano-Dalmati per la deposizione delle corone d'alloro da parte delle istituzioni.
L'iniziativa, promossa dall'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e dal Comune di Pescara, ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell'esule fiumano e presidente della stessa associazione, Mario Diracca, del sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, e del presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa.
'Ricordo soprattutto - ha detto Diracca nel corso del suo intervento - le persecuzioni, i massacri, le angherie: essere italiani significava essere 'fascisti' e soggetti da eliminare fisicamente, a partire dai rappresentanti dello Stato. E poi l'esilio di 350 mila persone sradicate dalla propria terra e ignorate per 62 anni da una politica vile. Ai ragazzi dico 'siate fieri di essere italiani', amate la patria e soprattutto siate orgogliosi di quanti si sono immolati per la liberta'.
Secondo il sindaco di Pescara 'e' un dovere per le istituzioni ricordare le vittime di tutte le follie e i genocidi che hanno sconvolto l'umanita', come la Shoah o le Foibe, attribuendo a ciascuno di tali eventi eguale dignita' perche' gli italiani che sono stati vittime di quelle tragedie non hanno colore politico, ma sono solo donne, uomini, che hanno subito una barbarie'. 'Non esistono martiri di serie A o di serie B - ha sottolineato - e quando ancora oggi, purtroppo, sento dire che il dramma delle Foibe e' una celebrazione solo di una parte del nostro Paese mi indigno perche' e' l'ennesimo esempio di una politica che tenta di strumentalizzare tutto, dalle tragedie che hanno segnato la nostra storia sino a un festival di canzonette, pur di trasformare ogni cosa in un momento di scontro amaro'.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 2
Condividi: