Cgil, Cisl, Uil e Ugl del Pubblico Impiego, e le Rsu, chiedono l'immediata approvazione del progetto di legge riguardante il riordino delle funzioni amministrative delle Province, che domani approdera' in consiglio regionale. "L'Abruzzo - ha spiegato in conferenza stampa Carmine Ranieri della Cgil - e' una delle poche Regioni che non ha ancora varato la legge per stabilire quali funzioni passeranno all'ente regionale. Questo ritardo sta diventando pesantissimo, anche perche' il decreto Madia ha fissato per il 31 ottobre prossimo il termine ultimo entro cui bisogna stabilire quali funzioni passeranno alla Regioni. L' Abruzzo sicuramente non ce la fara' a rispettare tale data e quindi chiediamo un differimento. Il ritardo accumulato - ha aggiunto - e' assolutamente enorme e ora e' il momento di varare la legge regionale. Inoltre, anche a causa del tagli operati alla legge finanziaria 2015, stiamo assistendo ad un forte depauperamento dei servizi relativi, ad esempio, alla manutenzione delle strade e delle scuole e ai centri per l'impiego". I sindacati hanno espresso preoccupazione anche per i 1.400 dipendenti delle quattro amministrazioni provinciali abruzzesi e hanno puntato il dito contro un protocollo tra Regione e Province sottoscritto il 25 settembre scorso "che prevede la possibilita' da parte della Regione di poter scegliere nominalmente i lavoratori delle Province che transiteranno, a tempo determinato, in Regione. Questo protocollo - ha sostenuto Ranieri - e' illegittimo, in quanto la Legge 56 stabilisce che il personale che dovra' transitare in Regione e' quello legato alle funzioni che passeranno all'ente regionale" . Dello stesso avviso Vincenzo Traniello, della Cisl, "Il protocollo, di cui chiediamo il ritiro, non rispetta quanto previsto dalla normativa ed e' - ha evidenziato - un sfregio alla rappresentativita' dei sindacati e ai lavoratori. Bisognava forse favorire qualcuno da portare in Regione". Da parte sua Francesca Rasetta, portavoce del coordinamento delle quattro Rsu delle Province abruzzesi, ha parlato di "inerzia da parte della Regione" e di "incertezza totale sul futuro dei dipendenti, che non sanno ancora dove andranno a lavorare e quale attivita' dovranno svolgere". Sulla stessa linea d'onda Luigi Buzzelli, dell'Ugl. Pino De Angelis, della Uil, ha reso noto che il 15 ottobre prossimo si terra' un'assemblea su questo tema presso la Sala Figli Di Iorio della Provincia di Pescara. I sindacati, infine, hanno annunciato che domani saranno in consiglio regionale e che se non sara' approvata la legge proclameranno lo stato di agitazione".
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