Il presidente Renzo Di Sabatino e il consigliere provinciale Franco Fracassa hanno incontrato in Provincia il rettore Luciano D'Amico e il presidente dell'Adsu (Agenzia per il diritto agli studi universitari) Paolo Berardinelli, per parlare di Casa dello Studente e dell'ampio progetto di recupero e riqualificazione urbana dell'ex sede Universitaria di Viale Crucioli. Un progetto, quest'ultimo, che, nelle intenzioni di Universita' e Adsu, dovrebbe servire non solo ad offrire alloggi ai giovani studenti fuori sede ma a creare un "polo culturale" nel centro della citta' innescando un "meccanismo virtuoso" in termini di integrazione fra Teramo e quel patrimonio sociale e culturale rappresentato dalla "popolazione" universitaria. L'idea aveva incontrato le resistenze del consigliere Fracassa che aveva fatto rilevare la presenza, a Colleparco, di una struttura incompiuta, gia' destinata a Casa dello Studente (50 posti) e mai completata. "Un confronto che e' servito a fugare gli equivoci perche' in realta' siamo di fronte a posizioni convergenti - ha dichiarato Di Sabatino - anche l'Universita' e l'Adsu auspicano che la struttura di Colleparco venga recuperata a funzioni di housing sociale e lavoreranno per questo ma il progetto di riqualificazione di viale Crucioli ha un altro respiro e altre finalita': si tratta di obiettivi che vanno molto oltre l'offerta di cinquanta alloggi per studenti". Nato come ospedale civile della citta', la storica sede di viale Crucioli ha ospitato per vent'anni Rettorato e Universita'. Un patrimonio storico e immobiliare decisamente consistente: "A Universita' e Adsu converrebbe certamente venderlo ma vogliamo lavorare su obiettivi strategici di lungo periodo con uno sguardo al rapporto fra citta' e Universita'; un disegno che ci vede protagonisti nell'ideazione di contenitori urbani ad alta valenza socio-culturale", ha spiegato D'Amico mentre Berardinelli ha avuto modo di ricordare che la struttura di Colleparco e' di proprieta' della Regione e che e' assolutamente condivisibile l'idea del consigliere Fracassa di destinare la struttura ad housing sociale: "Possiamo collaborare a realizzare questa idea", ha affermato Berardinelli. Franco Fracassa, infatti, ha individuato uno dei possibili percorsi per evitare "un'altra incompiuta". "Possiamo chiedere il trasferimento della struttura dalla Regione all'Ater e pensare ad una sua riconversione in favore di fasce sociali fragili che per ragioni contingenti, pensiamo ai separati o agli anziani soli, hanno necessita' di un alloggio di piccole dimensioni ad un prezzo calmierato".
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