"Questa doveva essere una giornata di lavoro, non dico che non lo sia stata ma i tafferugli hanno un po' cambiato i programmi. L'Aquila, cosi' come i comuni del cratere sismico - ha rilevato D'Alfonso - oggi dispongono di 6 miliardi di euro per i lavori di ricostruzione. Per quanto riguarda le periferie e' stato fatto un buon lavoro, sono stati bravissimi, ma ora inizia la fase due quella della riedificazione dell'intero centro storico che con la sottosegretaria De Micheli trovera' di certo un punto saldo di riferimento"
Il governatore ha quindi fatto notare al premier che ora "occorre una legge organica per la semplificazione e per l'organizzazione. Per evitare, cioe', possibili blocchi nei lavori. Una legge, quindi, che consenta la permanenza del personale amministrativo, non ad intermittenza tale da consentire che la macchina non subisca improvvisi fermi". Stando ai dati forniti dal governatore a L'Aquila ci sono 9.361 imprese attive, con oltre 20 mila studenti universitari. Un accenno e' tornato a farlo anche sul tema della restituzione delle tasse chiesta dalla Unione europea. "Un pugno nello stomaco", cosi' l'ha definita il presidente. "Se ci fossi stato tu - ha proseguito rivolgendosi ancora a Renzi - tutto questo non sarebbe successo. Sembra quasi un dispetto. Parliamo di 150 milioni di euro da restituire che non possono gravare sull'economia di questa regione"
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