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Pubblicato il 13/11/2015 15:03

Lotta al terrorismo, Roberti firma Protocollo con Dda L'Aquila

Un protocollo per il dialogo tra la procura distrettuale antimafia abruzzese, la procura generale e gli uffici giudiziari sul territorio con la direzione nazionale antimafia sul tema del contrasto al terrorismo, anche e soprattutto in vista del Giubileo straordinario proclamato da Papa Francesco, nel quale L'Aquila potrebbe essere presa di mira come 'periferia' di Roma da parte di cellule terroristiche. E' quello che e' stato firmato questa mattina nel capoluogo abruzzese alla presenza del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti. "Per la prevenzione del terrorismo e' fondamentale il coordinamento tra uffici perche' non sappiamo dove si vadano a collocare le cellule - ha detto Roberti - Questo distretto e' particolarmente attento e motivato e ha raccolto le indicazioni, L'Aquila e' un distretto modello e mi fa molto piacere". Il procuratore ha fatto notare che "il protocollo vive se viene fatto vivere nella prassi quotidiana, altrimenti finisce chiuso in un cassetto. Da oggi si potra' instaurare una prassi virtuosa del coordinamento tra uffici nel contrasto al terrorismo".

Il procuratore antimafia dell'Aquila, che ha competenza sull'Abruzzo, Fausto Cardella, ha ricordato che "la procura distrettuale e' stata inserita in maniera estemporanea dall'ordinamento e ora va cercando spazi e funzionalita', non e' sempre facilissimo. Occorre molta disponibilita' da parte di tutti - ha detto - qui in Abruzzo mi trovo in una condizione ideale". Per l'avvocato generale della procura generale, Romolo Como, "il fenomeno del terrorismo non va sottovalutato, nel nostro distretto non ha dato segnali eclatanti ma le infiltrazioni coperte e diffuse sono particolarmente pericolose perche' potrebbero trovare appoggio nelle periferie delle grandi citta' quali noi siamo. L'accordo - ha concluso - servira' a coordinare in anticipo i sistemi di monitoraggio invece di corrergli dietro". Per il sostituto procuratore della Dna, Antonio Laudati, "il protocollo e' il completamento di un mosaico, dopo il collegamento tra procure ordinarie e distrettuali sui reati 'spia' della criminalita' organizzata, quelli sul territorio come estorsioni, danneggiamenti, usura, riciclaggio, e dopo l'altro sulle misure di prevenzione". "In questa regione - ha aggiunto - sono due i reati di interesse: il traffico di rifiuti tossici provenienti da altre regioni e le infiltrazioni negli appalti, reati contro la pubblica amministrazione e reinvestimenti". "Avendo dovuto affrontare un'emergenza straordinaria come il terremoto, dall'Aquila la criminalita' organizzata trae vantaggio - ha precisato ancora - Nel contrasto ai reati sugli appalti la sinergia sta funzionando benissimo". Secondo il magistrato, "L'Aquila ha un problema rispetto al focus del Giubileo, la distrettuale ha svolto un monitoraggio molto importante insieme alle procure sul territorio, diciamo che ci sta dando molto lavoro sulle banche dati e anche qui contiamo ci siano risultati importanti". Per il procuratore della Repubblica di Teramo, Antonio Guerriero, "L'Abruzzo non e' immune dal fenomeno del terrorismo eversivo, stiamo per celebrare a Teramo un importante processo a un gruppo che occupo' un supermercato. Riguardano estrema destra, sinistra e anche anarco-insurrezionalista, non ci facciamo mancare niente".

"L' intervento del Ros e della Procura antiterrorrismo di Roma dimostrano che funziona l' attivita' investigativa di prevenzione del terrorismo nel nostro Paese, questo e' un dato confortante, poi sull' accoltellamento e' un episodio bruttissimo sul quale bisogna investigare per capire le ragioni che hanno mosso l' autore di questo gravissimo fatto. Non accosterei le due cose, le indagini funzionano. Finora questo si e' dimostrato e l' attenzione e' molto alta perche' certamente di fronte al rischio terrorismo non si puo' mai abbassare la guardia e si deve essere sempre molto, molto presenti". Lo ha detto all' Aquila, il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti a margine della firma di un protollo d' intesa con le procure regionali al contrasto al terrorismo, commentando le ultime vicende di cronaca in matria di terrorismo, l'accoltellamento di un ebreo a Milano e l'arresto di un gruppo di terroristi a Merano. 

"Bisogna mettere in conto che c'e' la possibilita', c' e' il rischio che va fronteggiato con tutti gli strumenti e con tutti i mezzi di cui di sponiamo e ripeto essendo consapevoli del rischio, noi siamo nelle varie articolazioni istituzionali predisposti a prevenirlo". Lo ha detto all' Aquila, il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Franco Roberti commentando il sondaggio realizzato dalla societa' Exe per la trasmissione Agora', secondo il quale il 36 per cento degli intervistati teme un attacco terroristico in occasione del Giubileo. Roberti e' all' Aquila per presenziare ad un importante protocollo d' intesa tra la stessa Procura nazionale e quelle della Regione Abruzzo in tema di terrorismo e al progetto del Centro ricerca e analisi per lo sviluppo investigativo (Crasi) 

"Il Codice antimafia deve essere perfezionato con interventi legislativi che stiamo aspettando da tempo e che, pero', credo, arriveranno tra breve". Cosi' il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti, all'Aquila per la firma di un protocollo sul terrorismo e la presentazione di una banca dati sulla ricostruzione post-terremoto, parlando del Codice antimafia approvato ieri alla Camera. "Mi auguro che il Parlamento approvi le modifiche che sono in esame, in modo da rendere sempre piu' funzionale il Codice - ha aggiunto - soprattutto per quanto riguarda l'Agenzia nazionale per la gestione e destinazione dei beni confiscati. Con i mezzi attuali l'Agenzia fa quello che puo', e lo fa anche con molta abnegazione, pero' certamente va rafforzata e implementata nei suoi organici, dotata di tutti gli strumenti necessari per gestire questi beni che sono una risorsa per il nostro Paese, e che quindi vanno gestiti con criteri di efficienza e destinati a uso pubblico come prevede la legge".

"Le indagini sono sempre in corso, chiaramente non se ne puo' parlare fino a quando non se ne vedranno i risultati". Cosi' il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, a margine di un evento all'Aquila presso la sede della Corte d'Appello, rispondendo alla domanda di nuove indagini sulle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione post-terremoto del 6 aprile 2009. Sul tribunale ricostruito accanto alla Corte Roberti ha detto che "qui ci sono strutture giudiziarie nuove che sosteniamo con grande forza e convinzione perche' il lavoro dei colleghi aquilani e' eccellente, in una situazione di grande difficolta' e quindi siamo vicini sempre ai magistrati di questo distretto". "La giornata di oggi, come quella che l'ha preceduta molto tempo fa, serve a rafforzare questo vincolo e, soprattutto, a promuovere le buone prassi nella gestione degli uffici giudiziari che sono importanti quanto le norme", ha concluso il magistrato a capo della Dna. 

"Sono al quarto anno in questo territorio, pur utilizzando tutti gli strumenti abbiamo difficolta' enorme a lavorare con una societa' e una comunita' civile che non vuole prendere atto della gravita' del problema e questo e' segno che parte della comunita' e' coinvolta a volte anche con reati infimi, con morti di fame che delinquono per reati di poche migliaia di euro". Queste le dure parole del prefetto dell'Aquila, Francesco Alecci, a margine della presentazione della nuova banca dati Crasi sulla ricostruzione della direzione distrettuale antimafia, parlando della situazione della legalita' nel "cratere" del terremoto del 6 aprile 2009 e in riferimento alle recenti inchieste sulla ricostruzione. "E questa comunita' prima aveva altre connotazioni morali - ha aggiunto il prefetto - Questa e' la realta', difficile e che vede le istituzioni coinvolte in maniera esasperata, noi dobbiamo dimostrare alla parte sana che siamo in grado di portare questa citta' e questo territorio fuori dalla situazione molto negativa che li caratteriz

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