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Pubblicato il 17/09/2016 21:09

Sisma L'Aquila, i sindaci lanciano l'allarme sugli stipendi degli uffici di ricostruzione

Martedì incontro a Roma col sottosegretario De Micheli

Preoccupazione nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 rispetto ai fondi necessari a coprire le spettanze dei co.co.co. nei due uffici speciali per la ricostruzione, dell'Aquila (Usra) e del cratere (Usrc) che pure sono stati prorogati per due anni. Una delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) non ha infatti previsto somme aggiuntive per il 2016. "Per il solo 2016 servirebbero 20 milioni di euro - spiegano i due coordinatori dei sindaci del cratere Francesco Di Paolo e Sandro Ciacchi - e solo il costo dei 56 collaboratori impegnati negli Uffici territoriali della ricostruzione ha una copertura fino a giugno 2016, ed ora sono i Comuni che stanno anticipando gli stipendi con risorse proprie, nella certezza che poi sarebbero arrivati i fondi del governo. A breve dunque, se non ci saranno novita', i co.co.co. rimarranno senza stipendio". Le risorse assegnate dal Governo per il personale dei due uffici speciali, riferiscono, di fatto va diviso a meta' con la societa' in house controllata dalla Regione, Abruzzo Engineering, che punta sul sisma per tornare operativa. Da qui il pressing su Roma in particolare da parte dei sindaci del cratere, visto che l'Usrc e' il piu' colpito alla luce del fatto che sono in pericolo le prossime mensilita' della seconda meta' di quest'anno di 56 collaboratori. Martedi' a Roma i sindaci faranno sentire la loro voce in un tavolo con il sottosegretario all'economia con delega alla ricostruzione Paola De Micheli. Per i due amministratori del cratere del sisma si rischia insomma lo stallo del processo di ricostruzione "proprio ora che finalmente cominciano ad aprire i cantieri anche nei comuni del cratere sismico abruzzese, a oltre sette anni dal terremoto del 6 aprile 2009". Di Paolo si dice pero' fiducioso sulla possibilita' di trovare a breve la risposta attesa, ovvero l'arrivo dei fondi mancanti.

 "Non e' possibile che ogni sei mesi dobbiamo risollevare al Governo il problema dei fondi per il personale della ricostruzione, messi anche alla gogna perche' sembriamo quelli che hanno assunto il nipote, la zia e la mamma". Cosi' il vicepresidente della Giunta regionale dell'Abruzzo con delega alle attivita' produttive ed ex parlamentare del Pd, Giovanni Lolli, sull'insufficienza dei fondi previsti nell' ultima delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) che mette a rischio la copertura dei contratti dei co.co.co. nei due uffici speciali per la ricostruzione, dell'Aquila (Usra) e del cratere (Usrc) che pure sono stati prorogati per due anni. Lolli con i sindaci del cratere aspetta l'incontro di martedi' a Roma con il sottosegretario all'economia Paola De Micheli. I fondi in delibera gia' insufficienti devono essere divisi con Abruzzo Engineering, la societa' in house controllata dalla Regione. "In base agli stessi calcoli del governo, l'impatto economico dei costi sul personale e' pari al 2 per cento dell'importo totale. Ebbene - sottolinea - Invitalia e l'Europa pongono per il comparto dell'assistenza tecnica come tetto massimo il 4 per cento, dunque siamo a dir poco virtuosi in termini di costi e burocrazia". Lolli sottolinea che "se non ci danno i soldi, l' approvazione dei progetti le rendicontazioni le verifiche e i controlli subiranno un drammatico stop, e dunque apriranno meno cantieri, le persone torneranno a casa piu' tardi e questo comporta inevitabilmente un costo". "Noi - aggiunge - non chiediamo di assumere nessuno, ma solo di garantire le coperture per il personale gia' in servizio, che piu' lavora piu' ci fa risparmiare". Infine Lolli replica a chi tra i sindaci ha evidenziato, non senza venature polemiche, che il problema delle copertura quest'anno e' dato anche dal fatto che bisognera' garantire i trasferimenti, attingendo dal medesimo fondo, per Abruzzo Enginering, a cui va la meta' della torta. "Questi sindaci vogliono togliere Abruzzo Enginering? Vorrei ricordare loro, che parliamo di ingegneri e tecnici altamente qualificati, che sono parte essenziale della macchina amministrativa della ricostruzione post sismica, non stanno mica li' a fare nulla! Direi che e' ora di finirla con questa guerra tra poveri, dove a perdere sono tutti", conclude.

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