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Pubblicato il 10/09/2016 17:05

Aca, rinviata la nomina del nuovo Cda

E' stata rinviata la nomina della nuova governance dell'Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca): l'assemblea dei soci, riunita nella sede di Confindustria a Pescara, ha infatti approvato un documento, presentato da 28 sindaci, in cui si chiedeva il rinvio dell'assemblea per nominare successivamente un consiglio di amministrazione invece dell'amministratore unico. Il documento e' stato approvato con il voto favorevole di 32 Comuni (pari a 38 quote); 22 i contrari (24 quote) e due gli astenuti. All'ordine del giorno dell'assemblea dei sindaci c'era la conferma dell'amministratore unico o l'eventuale nomina del nuovo, ma l'attuale amministratore, Vincenzo Di Baldassarre, non si e' detto disponibile a proseguire. A questo punto nella gestione, fino alla definizione delle procedure di rinnovo, subentra il collegio sindacale.

Nonostante la richiesta di 21 sindaci, Di Baldassarre ha detto di non essere disponibile a continuare, perche' "questo fatto che ci sia un'attenzione riportata sulla gestione e sulla governance, cioe' su quelle attivita' che in un'azienda dovrebbero essere assolutamente fluide, con un'attenzione legata anche alle modalita' con cui perviene la nomina, mi costringe a fare un passo indietro anche per prendere le distanze da determinate situazioni che non mi convincono". La decisione dell'ormai ex amministratore unico e stata commentata dal sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, nel corso dell'assemblea come "una lezione di moralita: evidentemente - ha detto - ci sono uomini che non sono disposti a tutto per un incarico". In apertura dei lavori il commissario giudiziale, Guglielmo Lancasteri, oltre ad alcuni sindaci, aveva sottolineato la necessita' di procedere al rinnovo immediato della governance visto che l'Aca si trova in procedura concordataria e che un rinvio avrebbe comportato una vera e propria paralisi nonche' messo a rischio il pagamento dei debiti accumulati durante le precedenti gestioni. L'assemblea, pero', dopo la lettura del comma 3 articolo 5 della legge 293/1994 sulle responsabilita' che si determinano in caso di vacanza gestionale, ha votato per il rinvio. A spiegarne le ragioni e' stato, tra gli altri, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini: "Un cda serve perche' con il percorso di risanamento bisogna programmare investimenti per far si' che i Comuni non debbano sostituirsi all'Aca. La rete idrica non puo' essere un optional e il Comune di Pescara quest'anno si e' sostituito all'Azienda: noi abbiamo trovato gli scarichi abusivi lungo il fiume, noi abbiamo evidenziato le rotture delle pompe di sollevamento. E' necessario un salto di qualita'. Bisogna raggiungere una situazione gestionale il piu' possibile efficiente. Aca deve essere un'azienda in grado di mettere piede nel terzo millennio". La nomina di un Cda, come spiegato dal consigliere regionale Camillo D'Alessandro, presente in qualita' di "cittadino preoccupato", non comportera' aumenti di spesa: "il Cda costera' quanto l'amministratore unico - ha sottolineato - ma ci sara' collegialita' nell'assunzione delle decisioni importanti. Ci si e' limitati a presentare come risultato un concordato, ma la  maggioranza dei sindaci ha posto un altro tema: il funzionamento dell'Aca".

"Ho portato avanti questa societa' tirandola fuori da una situazione di assoluto degrado, anche morale, che c'era all'inizio. Abbiamo avuto tre anni assolutamente sereni". Cosi' l'amministratore unico uscente dell'Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca), Vincenzo Di Baldassarre, spiegando che tra le motivazioni che lo hanno spinto a decidere di non continuare vi siano "l'attenzione riportata sulla gestione e sulla governance e situazioni che non mi convincono" e sottolineando che la politica dovrebbe restare fuori dall'azienda. "L'Aca e' un'azienda - ha detto a margine dell'assemblea dei soci - e se la chiamiamo cosi' deve rispondere ai principi aziendali. Siccome e' un'azienda pubblica deve rispondere ai principi aziendali e soddisfare le esigenze del servizio pubblico. Questa e' la sua funzione, non altro. La politica e' un'altra cosa, nella gestione di questi servizi non dovrebbe entrare".      Di Baldassarre ha ricordato che al suo insediamento, tre anni fa, "la situazione finanziaria dell'Azienda era drammatica, oggi e' risolta. La situazione della governance, della gestione, delle procedure amministrative - ha aggiunto - era disordinata, oggi ha un ordine. Credo che una linea sia stata tracciata, mi auguro che vogliano seguirla"

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