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Pubblicato il 03/03/2016 21:09

Addio all'economista Marcello De Cecco

 E' morto la notte scorsa a Roma, all'età di 77 anni, l'economista Marcello De Cecco, insigne studioso di storia monetaria e finanziaria. Nato a Lanciano, nel 1939, dopo le lauree in giurisprudenza all'Università di Parma e in economia a Cambridge, De Ceccoha proseguito gli studi a Bologna, Cambridge, Chicago e Londra. Ha successivamente insegnato in numerosi atenei (Norwich, Siena, Firenze, Roma) e, dal 2003 è stato professore ordinario di storia della finanza e della moneta alla Scuola Normale di Pisa, fuori ruolo dal novembre 2009; dal 2011 ha insegnato economia e finanza dei paesi emergenti e European Economic Policies and History alla Luiss di Roma. De Cecco vanta numerose collaborazioni con importanti istituzioni finanziarie e di ricerca, tra le quali si ricordano l'Ufficio ricerche storiche della Banca d'Italia, l'Ufficio studi del Fondo monetario internazionale, la Banca nazionale del Lavoro. Le sue attività di ricerca hanno riguardato problemi di teoria, politica e storia monetaria e finanziaria, nonché, più recentemente, problemi teorici e storici inerenti la genesi ed il funzionamento dei mercati. De Cecco ha scritto di argomenti economici su diverse testate giornalistiche italiane, tra cui "La Repubblica" e il supplemento dello stesso quotidiano "Affari&Finanza". Nel 2007 ha fatto parte del comitato promotore del Partito Democratico. Tra le sue opere si ricordano "Saggi di politica monetaria" (1968), "L'Italia e il sistema finanziario internazionale 1919-1936" (Laterza, 1993), "L'oro in Europa: monete, economia e politica nei nuovi scenari mondiali" (Donzelli, 1999), "L'economia di Lucignolo. Opportunità e vincoli dello sviluppo italiano" (Donzelli, 2000), "La Bnl dal dopoguerra agli anni Sessanta" (2002), "Gli anni dell'incertezza" (Laterza, 2007), "Ma cos'è questa crisi. L'Italia, l'Europa e la seconda globalizzazione (2007-2013)" (Donzelli, 2013).

Il cordoglio di Luciano D'Alfonso

"Mi colpisce con dolente fragore la notizia della morte di Marcello De Cecco, economista di livello eccelso, nativo di Lanciano. La sua visione della finanza mondiale e' stata tanto disincantata quanto cristallina: egli ha saputo analizzare col rigore del giurisprudente tutti i risvolti dei mercati internazionali". Cosi', in una nota, il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso. "L'ho incontrato per l'ultima volta - rammenta il governatore - il 30 gennaio dell'anno scorso al teatro Circus di Pescara, dove avevo organizzato un convegno per celebrare la figura di un altro grande economista abruzzese: Federico Caffe'. Ricordo che il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco - ospite speciale dell'evento - si mostro' entusiasta nell'apprendere che nel panel dei relatori sarebbe stato presente De Cecco. Marcello - osserva D'Alfonso - e' uno di quei figli dell'Abruzzo di cui tutti noi dobbiamo essere orgogliosi: per la sua intelligenza, per il suo esempio, per la sua dirittura morale. Pensammo a lui anche come candidato presidente della Regione nel 2005 ma egli non volle scendere in politica poiche' desiderava continuare a studiare e a dedicarsi alla formazione delle nuove generazioni. Sara' mia cura - fa sapere il presidente - onorarne quanto prima la memoria con un incontro di eccellenze. Oggi ne piango la scomparsa e rivolgo alla sua famiglia le mie piu' sentite condoglianze"

 

Il ricordo di Mario Pupillo

"Gli economisti di tutto il mondo, gli italiani e soprattutto i lancianesi sono in lutto per la perdita di un vero grande saggio. Marcello De Cecco, nato a Lanciano, e' morto a Roma la scorsa notte all'eta' di 77 anni. Economista monetario di caratura straordinaria e fama mondiale, De Cecco e' entrato nell'olimpo degli economisti monetari fin da giovane, affermandosi come massimo esperto mondiale della storia del sistema gold standard". A ricordare la figura di De Cecco e' il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo. "La sua e' stata una carriera scientifica ai massimi livelli, animata da una visione tanto penetrante quanto pragmatica, refrattaria agli ideologismi della teoria economica. Come sanno bene i suoi avidi lettori del quotidiano 'La Repubblica' - prosegue il primo cittadino - aveva la qualita' unica di saper cogliere in vicende istituzionali apparentemente minori le grandi linee che avrebbero caratterizzato l'evoluzione dei nostri sistemi economici. Come sanno bene i suoi colleghi di tutto il mondo, Marcello De Cecco era innanzitutto un lancianese: dovunque e con chiunque si trovasse, parlava di Lanciano con l'accento lancianese del suo inglese altrimenti perfetto. 

Ricordo con grande affetto l'ultima volta che l'ho incontrato nella sua casa di campagna in contrada Bardella, a San Vito. Come al solito, quel giorno e' riuscito nell'impresa di coniugare nella stessa persona la finezza dell'intellettuale e studioso delle dinamiche economiche mondiali con la curiosita' per le vicende quotidiane e popolari della sua amata Lanciano, la citta' che gli ha dato i natali nel 1939. L'Amministrazione comunale sapra' rendere concreto e tangibile il ricordo di un grande lancianese che ha dato lustro e prestigio internazionale alla nostra citta'. Rivolgo ai familiari, anche pubblicamente - conclude Pupillo - le piu' sentite condoglianze a nome della citta' di Lanciano".

Le parole del sindaco di Pescara Alessandrini

"Con la morte di Marcello De Cecco si spegne una mente innovativa e competente dell'economia italiana. Ho avuto modo di ascoltarlo in piu' occasioni, ogni volta mi sono trovato davanti un uomo innamorato e legato alla sua terra, con la passione vivida per tutto cio' che significa crescita, sviluppo e progresso". Lo afferma il sindaco di Pescara Marco Alessandrini

 

Il ricordo di Maurizio Acerbo

"Con Marcello De Cecco l'Abruzzo perde una delle sue più grandi personalità. Un economista e un intellettuale di levatura mondiale che avrebbe meritato maggiori riconoscimenti da parte delle istituzioni della sua terra di origine. Non credo che ovviamente a lui interessasse molto l'essere riverito dalle classi dirigenti locali, ma la nostra comunità regionale avrebbe potuto imparare molto da lui. Fondamentale fu il suo contributo nel rimuovere ogni dubbio sulla fondatezza della battaglia contro la petrolizzazione. Ricordo una decina di anni fa, agli inizi della battaglia contro il Centro Oli, che partecipai a un'iniziativa a Lanciano con lui e Maria Rita D'Orsogna.  De Cecco che certo non era un nemico del progresso tecnologico né della modernità spiegò le ragioni anche economiche su cui fondare un secco no a impianti non compatibili con le vocazioni del nostro territorio. Ho sempre nutrito un'enorme stima per Marcello De Cecco e ho sempre pensato che sarebbe stato un'eccezionale Presidente per la nostra Regione. So che una comune amica glielo aveva anche raccontato e quindi in questa giornata triste saluto il Presidente che avrei voluto avere".

 

 

 

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