Il Movimento 5 stelle e la sinistra partecipano massicciamente, nel Pd prevale l'astensione, ma e' soprattutto il centro-destra a disertare le urne. Emerge dall'analisi dei flussi elettorali dell'Istituto Cattaneo di Bologna dopo il referendum sulle trivelle Anche se, mette in chiaro il curatore, Rinaldo Vignati, nella scelta di astenersi o di partecipare si sovrappongono ragioni, politiche o sintomatiche di apatia. E tra le ragioni politiche, si confondono pure motivazioni connesse al tema referendario e quelle politica piu' generale. Quindi i flussi non possono dare risposte univoche sui significati e le conseguenze del voto. Anche se forniscono elementi su cui ragionare in vista delle prossime scadenze elettorali, le amministrative e il referendum di ottobre.
L'analisi su cinque citta' (Torino, Brescia, Firenze, Pescara e Napoli) rivela che tranne in quest'ultima, la maggioranza degli elettori del Pd non e' andata alle urne (a Brescia e Firenze l'astensione ha riguardato il 65-67%, a Torino e Pescara il 55-56%). L'incognita per il Cattaneo e' capire pero' quanto chi ha invece votato abbia voluto marcare una differenza politica rispetto alla linea di Renzi e quanto, invece, abbia piu' semplicemente dato ascolto alla propria sensibilita' ecologista o partecipativa. Gli elettori del Movimento 5 stelle hanno partecipato massicciamente al voto. Gli elettori della sinistra (chi alle europee aveva votato per L'Altra Europa con Tsipras) sono stati ancora piu' monoliticamente partecipativi: la quasi totalita' si e' recata alle urne (il valore piu' basso e' quello di Brescia, 85,7%). La forte partecipazione M5s-Sinistra e' un segnale di cui, in vista del referendum, il governo dovra' tener conto, poiche' indica l'esistenza di una quota consistente di elettori 'mobilitabili' e orientata su posizioni critiche nei confronti della politica renziana. Ma, se alla vigilia del voto si e' parlato di una possibile 'spallata' al governo, le stime sui flussi mostrano che invece gli elettori dei partiti di centro-destra non ci hanno creduto, e hanno disertato le urne in modo massiccio, contribuendo al mancato raggiungimento del quorum piu' degli elettori Pd. Vale soprattutto per l'elettorato Fi (dove l'astensione va da un minimo del 73% a Pescara a un massimo dell'89% di Torino) e, in misura di poco inferiore per Fratelli d'Italia e della Lega Nord. Ma anche qui per il Cattaneo l'interpretazione dell'astensione puo' essere duplice: "hanno disertato le urne perche' hanno fatto prevalere il loro orientamento "economicista" o perche' "smobilitati", distaccati da partiti di cui hanno poca fiducia?"
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