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Pubblicato il 19/09/2015 17:05

Ancot traccia il quadro delle partite Iva in Italia

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Le province di Barletta-Andria-Trani, Enna e Crotone conquistano il podio per l'incremento delle partite Iva a giugno 2015 rispetto allo stesso mese dello scorso anno: e' quanto risulta dall'analisi compiuta dall'Ancot (Associazione Nazionale Consulenti Tributari) su dati del Ministero delle Finanze. La classifica su base provinciale vede emergere il sud Italia: Barletta-Andria-Trani 69,52%, Enna 50,00%, Crotone 46,10%, Brindisi 43,78%, Lecce 42,86%, Cosenza 35,42%, Foggia 30,86%, Agrigento 30,77%, Bari 28,01%, Campobasso 27,91%, Biella 26,87%, Ferrara 25,16%, Cuneo 24,34%, Cremona 21,77%, Rimini 21,74%, Lodi 21,28%, Siena 19,33%, Pisa 18,43%, Gorizia 18,31%, Trapani 17,58%, Modena 17,44%, Terni 17,36%, Perugia 16,30%, Ascoli Piceno 15,75%, Caltanissetta 14,81%, Messina 14,18%, Siracusa 13,72%, Vercelli 12,50%, Benevento 12,29%, Reggio Emilia 12,25%, Fermo 11,76%, Frosinone 11,53%, Napoli 11,00%, Latina 10,62%, Ragusa 10,45%, Catanzaro 10,31%, Taranto 10,25%, Pistoia 9,84%, Catania 9,43%, Sassari 9,18%, Reggio Calabria8,72%, Aosta 8,57%, Vicenza 8,55%, Vibo Valentia 8,11%, Bologna 8,08%, Lecco 8,02%, Caserta 7,85%, Livorno 7,77%, Palermo 7,54%, La Spezia 7,50%, Isernia 6,35%, Savona 6,06%, Firenze 6,02%, Salerno 5,93%, Trieste 5,65%, Varese 4,81%, Pordenone 4,70%, Viterbo 4,23%, Rieti 3,77%, Rovigo 3,50%, Udine 3,50%, Venezia 3,05%, Asti 2,88%, Bolzano 2,72%, Matera 1,60%, Grosseto 0,75%, Parma 0,70% e Torino 0,07%. Il decremento del numero delle partite Iva si e' verificato invece nelle seguenti province: Padova -0,34%, Lucca -0,39%, Pavia -0,63%, Como -0,71%, Piacenza -1,12%, Avellino -1,39%, Milano -1,81%, Cagliari -2,16%, Trento -2,19%, Arezzo -2,39%, Forli'-Cesena -2,88%, Bergamo -2,96%, Carbonia-Iglesias -3,08%, Brescia -3,54%, Prato -3,56%, Treviso -3,56%, Roma -3,69%, Alessandria -4,00%, Pesaro e Urbino -4,02%, Teramo -5,69%, Massa Carrara -5,84%, Mantova -6,03%, Macerata -7,14%, Verbano-Cusio-Ossola -7,69%, Ravenna -8,52%, Verona -9,57%, Nuoro -10,23%, Ancona -10,37%, Potenza -10,53%, L'Aquila -13,42%, Monza e Brianza -13,49%, Ogliastra -14,29%, Olbia-Tempio -14,29%, Genova -14,70%, Belluno -15,45%, Novara -16,00%, Imperia -16,48%, Pescara -17,92%, Medio Campidano -18,52%, Sondrio -18,75%, Chieti -20,31% e Oristano -27,96%

Complessivamente nel mese di giugno 2015 sono state aperte 40.845 nuove partite Iva. Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, rileva l'Ancot, si osserva un aumento percentuale, pari a +5%, in larga parte dovuto, analogamente a quanto verificatosi a maggio, alle nuove aperture nel settore dell'agricoltura, localizzate soprattutto al Sud e nelle Isole. Riguardo alla ripartizione territoriale, circa il 40% delle nuove aperture e' localizzato al Nord, il 22% al Centro ed il 38% al Sud e nelle Isole. Gli aumenti piu' significativi di aperture di partite IVA, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, sono localizzati nelle Regioni meridionali: Puglia (+34,1%), Calabria (+21%) e Molise (+20,8%). Invece, le flessioni piu' marcate si registrano in Abruzzo (-15%), Liguria (-9%), Basilicata e Sardegna (-6,2%).Con riferimento alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra, come di consueto, il maggior numero di aperture di partite Iva (23,7% del totale), seguito dall'agricoltura (11,8%) e dalle attivita' professionali (11,3%). Rispetto a giugno 2014, si osserva un sensibile aumento di aperture nel settore dell'agricoltura (+50%). 

Analizzando gli altri settori di attivita' economica, gli incrementi piu' significativi si rilevano nella Sanita' (+16,5%) e nelle Attivita' artistiche (+9,3%) mentre le flessioni piu' evidenti si registrano invece nei servizi di informazione (-10,1%), nelle attivita' professionali (-8,6%) e finanziarie (-6,5%). "Dall'analisi dei dati - ha commentato il presidente nazionale dell'Ancot, Arvedo Marinelli - appare interessante osservare che a giugno ben 3.796 soggetti hanno aderito al nuovo regime forfetario, mentre 8.165 soggetti hanno aderito al regime fiscale di vantaggio e costituiscono circa un terzo (29,3%) del totale delle nuove aperture. La possibilita' di opzione tra i due regimi e' stata prevista dal decreto 'milleproroghe' (DL 192/2014) ed e' valida solo per l'anno in corso, in considerazione della circostanza che da gennaio 2016 restera' in vigore solo il regime forfetario. I due regimi esonerano i contribuenti dal pagamento di Iva ed Irap. "Il regime di vantaggio, in vigore fino al 2014, limita l'imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati e puo' essere mantenuto per cinque anni, con l'eccezione dei soggetti giovani che, fino al compimento del 35 anno di eta', possono mantenerlo anche oltre i cinque anni. Il nuovo regime forfetario, introdotto a partire dal 2015, puo' essere invece riconosciuto senza limiti di tempo e fissa l'aliquota di imposta al 15% del reddito determinato forfetariamente sulla base di una percentuale dei ricavi/compensi (che varia in base all'attivita' esercitata)".

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