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Pubblicato il 27/10/2016 13:01

Artigianato, Cna lancia l'allarme sulla situazione in Abruzzo

"Occorre una task-force per affrontare le problematiche della micro impresa in Abruzzo anche  perche' i numeri che abbiamo a disposizione sono sempre piu' da bollettino di guerra". Lo ha detto il presidente regionale della CNA Italo Lupo presentando a Pescara i dati sulla crisi in Abruzzo e in particolare in provincia di Chieti dove nei primi nove mesi del 2016 c'e' stato un decremento di 218 imprese artigiane. In totale fra gennaio e settembre le imprese artigiane in Abruzzo hanno avuto una flessione di 514 imprese rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un lieve miglioramento nei confronti del 2015 (-683), ma che in percentuale vale l'1,60% ovvero il doppio del dato nazionale (-0,82%), con il secondo peggior risultato italiano dopo il Molise. In due anni perse in Abruzzo 1200 imprese hanno chiuso con quasi 5mila addetti senza piu' lavoro. I numeri del chietino sono uno choc, con il peggior risultato Nazionale a livello provinciale. Letizia Scastiglia, direttore della CNA di Chieti ha parlato di "dati che dimostrano come nel Chietino ci sia un risultato davvero a tinte fosche. E' chiaro che questo settore che rappresenta la colonna portante del nostro tessuto economico, in questo momento deve essere supportato ed ecco perche' con la CNA regionale stiamo aprendo anche un tavolo con la politica regionale per approcciare e mettere in campo delle misure adeguate e appropriate. Questi dati non ci hanno colto di sorpresa considerando il monitoraggio trimestrale. Non facciamo fatica a parlare di situazione catastrofica che si puo' spiegare anche con il senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni, e anche dalla grande difficolta' di accesso al credito. Ci sono varie cause e per questo chiediamo alla Regione di essere al fianco delle micro imprese anche con investimenti nel campo della formazione". 

Savino Saraceni, presidente della CNA Chieti ha aggiunto: "Oggi si privilegiano sempre piu' investimenti per le grande industrie e si lasciano da parte le piccole imprese. Bisogna a questo punto mettere in campo misure efficaci per le piccole imprese altrimenti sara' veramente difficile andare avanti. Si mettono in campo fondi per salvare le banche, e allora si faccia lo stesso per salvare le imprese". Il presidente Regionale Italo Lupo ha poi aggiunto che "a questo punto diventa prioritario agire per evitare che le cose peggiorino ancora. Per la meta' di novembre abbiamo in calendario un incontro con il presidente della Regione D'Alfonso proprio per vedere quali sono,le linee di politica da attuare per quanto riguarda gli incentivi per un settore fondamentale della nostra economia. I problemi sono tanti e per questo bisognerebbe incentivare la formazione e le botteghe di mestiere quello che funzionavano una volta molto bene con una vera formazione, e che oggi sono scomparse e sostituite da Garanzia Giovane che dura solo sei mesi rispetto ai tre anni dell'altra misura. Bisogna internazionalizzare, per chi puo', puntando anche sul turismo". Oltre al -218 imprese di Chieti, si sono registrati il -78 a Pescara, -99 del teramano e il -119 di L'Aquila. In crisi i settori delle costruzione, trasporti e manifatturiero

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