L'artigianato e le micro e piccole imprese sono il "grande malato" dell'economia abruzzese. A lanciare l'allarme sono associazioni di categoria del settore e sindacati che annunciano la mobilitazione e chiedono alle istituzioni e, in particolare, alla Regione Abruzzo "interventi urgenti" e "una chiara inversione di tendenza nell'attenzione, nella messa a disposizione di risorse finanziarie e di politiche attive". Il punto della situazione nel corso di una conferenza stampa a Pescara. Casartigiani, Claai, Cna e Confartigianato, insiene a Cgil, Cisl e Uil, hanno sottoscritto e presentato una piattaforma unitaria, rivolta alla Regione, con tutte le priorita' da portare avanti: un vero e proprio 'decalogo' che spazia dall'accesso al credito alla trasmissione d'impresa, dalla digitalizzazione all'aiuto allo start-up, dalla formazione alla bottega-scuola, dalla valorizzazione delle eccellenze al sostegno alle attivita' sui mercati internazionali. Una mobilitazione che per l'Abruzzo rappresenta un precedente assoluto: per la prima volta uno schieramento variegato di forse sociali si e' ritrovato insieme per sottolineare lo stato di "assoluta gravita' in cui versa il settore della micro impresa artigiana", che rappresenta una fetta consistente dell'economia regionale, visto che conta il 52% del totale dei dipendenti del mondo delle imprese abruzzesi. Il 'pacchetto' di richieste e' rivolto alla Regione Abruzzo, principale interlocutore. Le associazioni d'impresa e i sindacati chiedono un "rapido e robusto cambio di passo. Chiediamo l'apertura di una vertenza che affronti i temi del nostro mondo - dicono i rappresentanti delle associazioni - La Regione deve darci risposte in tempi certi, altrimenti per fine gennaio proclameremo gli Stati generali dell'artigianato con una manifestazione pubblica di forte impatto".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: