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Pubblicato il 10/05/2016 22:10

Ballone: in Abruzzo si confermano alcuni segnali di ripresa

 "Anche in Abruzzo cominciano a confermarsi, dopo anni estremamente negativi, alcuni segnali di ripresa, seppur molto deboli e incerti, e sono ancora troppe le incognite che possono far prefigurare una definitiva uscita dalla crisi e tante le questioni che vanno aggredite". Con queste parole il presidente regionale di Confindustria, Agostino Ballone, ha aperto la presentazione dell'indagine semestrale di Confindustria Abruzzo relativa al secondo semestre 2015. L'indagine, ha detto sempre Ballone, evidenzia uno scenario generale con "molti indicatori in miglioramento, anche se talvolta la variazione e' particolarmente contenuta. Le principali aree di criticita' continuano ad essere rappresentate dall'ulteriore riduzione delle imprese manifatturiere registrate presso le Camere di commercio, l'ulteriore aumento della disoccupazione e la quasi assoluta mancanza di investimenti" e quest'ultimo fattore "costituisce un'ipoteca sulla possibilita' per il sistema imprenditoriale regionale di cogliere quei seppur timidi segnali di ripresa che si prevedono". Alla politica il presidente di Confindustria chiede "decisioni rapide ed efficaci che permettano di superare definitivamente i forti segnali di debolezza strutturale che ancora caratterizzano il sistema economico locale". I temi su cui dovra' svilupparsi il confronto sono "l'attrazione e la ripresa di investimenti e, quindi, le politiche industriali e del territorio di contesto, le politiche fiscali e la fiscalita' di vantaggio, l'avvio immediato delle fasi attuative delle programmazioni dei fondi comunitari e nazionali necessario per immettere liquidita' nel sistema, le aree di crisi, il credito, la valorizzazione del comparto turistico, la riorganizzazione dei servizi pubblici locali e della sanita'".

"In Abruzzo la crisi e' stata piu' pesante che in altre parti d'Italia e la ripresa piu' faticosa" ma con alcune mosse contrassegnate dalla "concretezza" si puo' pensare di "agganciare la ripresa" e le cose da fare "vanno fatte insieme". Queste le riflessioni del vicepresidente della giunta regionale Giovanni Lolli in occasione della presentazione dell'indagine semestrale sull'industria abruzzese promossa da Confindustria. "Uno degli errori della Regione e' stato di non fare sistema", ha fatto notare Lolli, per poi parlare degli "strumenti normativi e finanziari" a disposizione. La strada da seguire, per il vice presidente, e' quella dell'impegno, "sulle situazioni di crisi", sulle quali "c'e' da combattere senza mollare", e si deve puntare sulla "semplificazione" e sui "servizi": sono cose concrete, che "non risolvono i problemi d'Abruzzo con la bacchetta magica. Ma se le facciamo insieme, credo che potremo fare qualche passo avanti". Lolli ha fatto riferimento anche all'abolizione dell' addizionale: "non ci sono margini", ha ammesso.

L'indagine semestrale sull'industria abruzzese, relativa al secondo semestre del 2015 e presentata oggi da Confindustria, si inserisce in una situazione caratterizzata da un saldo negativo (pari a 461) tra iscrizioni e cessazioni di aziende manifatturiere nelle Camere di commercio delle quattro province, un tasso di disoccupazione che continua a crescere (+0,65%) e una riduzione significativa al ricorso a tutte e tre le forme di Cassa integrazione guadagni mentre le esportazioni in valore crescono (+14,73% ). L'indagine di Confindustria registra una sostanziale situazione di stabilita' sia sulle giornate di lavoro che sull'utilizzo della capacita' produttiva. Particolarmente grave risulta il dato relativo agli investimenti che continuano ad essere realizzati da circa il 15% delle imprese, fatta eccezione per l'area della provincia di Chieti dove si sale al 25%. Stabile il fatturato in tutta la regione mentre per l'export le imprese parlano di "orientamento predominante alla stabilita'" e solo nel teramano fatturato e export hanno un "orientamento predominante all'aumento". Tra i vari settori considerati, il fatturato e' orientato alla diminuzione, rispetto al semestre precedente, nei prefebbricati e nei prodotti per l'edilizia, mentre c'e' un orientamento a contrazione/stabilita' nei settori relativi a carta, cartotecnica e tipografico. Segnali positivi invece per alimentari e bevande (orientamento all'aumento) e legno e mobili, sempre per quanto riguarda il fatturato, e in questi settori l'export lascia ben sperare, cosi' come nel tessile abbigliamento, calzature e pelle. Gli investimenti, a livello settoriale, si attestano tra il 15 e il 25 per cento, mentre per legno e mobili non si registrano investimenti. Guardando alle previsioni per il primo semestre del 2016, si parla di una stabilita' della produzione, del fatturato e dell'export e gli unici investimenti sono contemplati in provincia dell'Aquila e solo da un numero limitato di aziende (meno del 5%). Per i primi sei mesi del 2016 il 23 per cento delle imprese prevede un aumento del personale e l'8 per cento una riduzione.

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