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Pubblicato il 15/03/2016 08:08

Balneari, oltre 300 operatori dell'Adriatico chiedono certezze

Certezza per 30 mila imprese e 100 mila addetti: lo chiedono i presidenti delle associazioni dei balneari Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti, Riccardo Borgo e Vincenzo Lardinelli, incontrando oltre 300 operatori del settore della sponda adriatica, e non solo, riuniti a Citta' Sant'Angelo, in un'assemblea interregionale cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali della regione ospitante, l'Abruzzo, e del Molise. C'erano, tra gli altri, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, l'assessore regionale molisano alle Politiche del territorio, Pierpaolo Nagni, sindaci ed esponenti politici dei territori coinvolti, tra cui Pasqualino Codognotto, primo cittadino di San Michele al Tagliamento, dove si trova la localita' di Bibione, nota per aver risolto i problemi legati alla direttiva Bolkestein. Presenti, poi, oltre ai presidenti regionali abruzzesi delle due organizzazioni, Riccardo Padovano (Sib) e Giuseppe Susi (Fiba), i rappresentanti di categoria delle Marche, dell'Emilia Romagna, ma anche del Lazio e, in particolare, della provincia di Roma. Sul tavolo la direttiva europea Bolkestein e la concessione dei terreni demaniali dove insistono gli stabilimenti che si vorrebbe portare a sei anni. "Cosi' - dicono i balneari - non si puo' fare impresa. Non c'e' nessuno che investirebbe per un periodo cosi' breve". La richiesta quindi e' 30 anni. "La liberalizzazione delle licenze per noi - ha spiegato il presidente regionale del Sib Emilia Romagna, Simone Battistoni - non e' come per esempio per i taxi dove le nuove licenze si aggiungono a quelle esistenti. A noi la liberalizzazione toglie l'azienda per darla a un altro soggetto. La Bolkestein fa paura". E proprio l'Abruzzo si prende carico della questione.

Un'iniziativa politica nazionale per arrivare a una nuova norma, coinvolgimento dell'Europa per far si' che "superi la sua lontananza" rispetto al tema, "riordinare la volonta'" di amministrazioni centrali come l'Agenzia del Demanio e l'Agenzia delle Entrate. Queste le linee di azione su cui intende muoversi il governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, per quanto riguarda la questione dei balneari ed i problemi legati alla direttiva Bolkestein. "Il tema degli operatori degli stabilimenti balneari e' un tema regionale e nazionale che riguarda 30mila attivita' con un carico di circa 900mila ricadute occupazionali dirette e con un numero finanziario sul Pil nazionale davvero interessante", ha ricordato il presidente della Regione Abruzzo intervenendo all' assemblea di Fiba-Confesercenti e Sib-Confcommercio che si e' svolta al centro 'Ibisco' di Citta' Sant'Angelo. "Dobbiamo agire su tre fronti - ha detto il governatore - un' iniziativa politica nazionale all'altezza che guadagni una nuova norma, e io portero' una delegazione rappresentativa a Palazzo Chigi da Claudio De Vincenti, che e' responsabile dell'iniziativa normativa del Governo. Secondo - ha aggiunto D'Alfonso - faro' un incontro con il capo delegazione dei Socialisti, Pittella, con il capo delegazione dei Popolari, Tajani, e con il capo delegazione dei Liberaldemocratici al Parlamento europeo, Jakovcic, in modo tale che anche l'Europa superi la sua distanza, la sua lontananza rispetto a questa questione dell'Italia".      "Noi - ha sottolineato il presidente - vogliamo assumere come riferimento le esperienze di Spagna e Portogallo e declinarle sullo specifico italiano. Terzo - ha illustrato - vogliamo anche riordinare e riallineare la volonta' di alcune amministrazioni centrali che a volte appaiono sorde e pigre; penso all'Agenzia del Demanio e anche all'Agenzia delle Entrate. Qui c'e' una competenza che riguarda le Regioni, il Demanio dello Stato e l' Agenzia delle Entrate. Su questo voglio fare fronte comune, lavorandoci con la forza del nostro ordinamento".

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