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Pubblicato il 21/08/2016 10:10

Beppe Grillo a Giulianova con Di Battista e Di Maio

"Ma dove vado? Un passo indietro? Un passo di lato? Ma dove vado? Il movimento ce l'ho dentro. E' impossibile uscire da una cosa che hai creato, e' come quando sei dentro al jazz. E' cosa tua". Beppe Grillo sembra porre fine cosi' alle voci che vorrebbero accreditare un disimpegno dalla prima linea da parte del cofondatore del M5S. Anche davanti a personalita' che stanno crescendo nel Movimento come Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio che a Giulianova hanno aperto il 'comizio' che ha visto come ospite d'eccezione - nell'ambito del tour 'Referendum coast to coast' - proprio Grillo. "La cosa che si denota stasera - ha detto Grillo - e' che questi ragazzi vicino a me sono diventati grandi leader, opinion leader e trascinatori di massa", ha detto. "Italiani, noi abbiamo cominciato, ora la palla e' vostra. Questo e' il vostro momento di dire No. Oggi il No e' la forma piu' bella e gloriosa di fare politica".

non c'e' nulla di impossibile, assicura: "sette-otto anni fa, io e un manager dell'Olivetti che oggi avrebbe dovuto stare qua ma che non c'e' piu' - ha detto ricordando cosi' Gianroberto Casaleggio -, abbiamo capito che la parola 'impossibile' non esiste". Non impossibile, estende il concetto, come fare fronte alla "stratificazione di merda galattica" che il MoVimento ha trovato nella Capitale: "A Roma abbiamo trovato una stratificazione di merda galattica di tutte le qualita'.... Ma la Raggi e gli assessori sono determinati, e ce la faremo. Ora il centro e' pulito, abbiamo trovato anche 24 milioni di euro per aggiustare gli autobus rotti, e ci siamo accorti che sabotavano anche il riciclo dei rifiuti". Sabotaggi anche mediatici cui devono far fronte i cinquestelle. Uno di questi e' - denuncia in questo caso Di Battista - quello della Rai targata Tg1: "Quando ho capito che Renzi avrebbe occupato i media sui referendum perche' disperato e frustrato per l'eventuale esito del referendum costituzionale - ha arringato la piazza l'ideatore del tour 'coast to coast' - ho capito che non potevo stare a casa ad agosto e dovevo muovermi". Dopo critiche, anche dure a Benigni, Napolitano, Renzi, Verdini e Boschi, Di Battista ha denunciato come questo governo stia distruggendo lo stato sociale: "mai - ha detto - Berlusconi lo ha fatto come questi che lo fanno col pugno chiuso e chiamandosi compagni tra di loro...".

"L'unico argomento che possono citare - ha detto a sua volta Di Maio sempre riferendosi al governo - sono le riforme, ma lo fanno mentre fanno macelleria sociale. Ci sono nove milioni di poveri in Italia e 380 imprese che muoiono ogni giorno eppure parlano solo di riforme...". Un'ultima stoccata, forse anche in vista del vertice di Ventotene di lunedi', Di Battista la dedica al premier e alla cancelliera tedesca: "Me lo immagino gia' Renzi parlare con la Merkel e dirgli: padrona dammi la mancetta senno' perdo il referendum. E state tranquilli, che la Merkel gliela dara', perche' sono disperati". 

 "Me lo immagino gia' Renzi parlare con la Merkel e dirgli: padrona dammi la mancetta senno' perdo il referendum. E state tranquilli, che la Merkel gliela dara', perche' sono disperati". E' uno degli attacchi di Alessandro Di Battista dal palco di Giulianova altra tappa del suo tour in Italia per spiegare le ragione del no alla riforma costituzionale del M5s. "Racconteranno cavallette e piaghe d'Egitto proveranno a spaventare tutti. Io invece mi sono inventato questo tour e dal palco vi imploro: mantenete la schiena dritta non fatevi piu' prendere per il bonus". 

"L'unico argomento che possono citare, quello delle riforme, mentre fanno macelleria sociale. Ci sono nove milioni di poveri in Italia e 380 imprese che muoiono ogni giorno eppure parlano solo di riforme". Lo ha detto Luigi Di Maio a Giulianova nel tour M5s per spiegare alle piazze i motivi del no del movimento alla riforma costituzionale. "Sono ridicoli, hanno invaso i media violando ogni par condicio ma non ci spaventano. I cittadini stanno con noi, vedi Roma e Torino - ha proseguito - il problema non sara' vincere le prossime politiche ma riformare il paese sul merito e l'onesta'". "Resistete ancora un anno poi alle prossime elezioni li mandiamo a casa e al governo andremo noi", ha concluso

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