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Pubblicato il 17/10/2016 10:10

Boccia: le imprese sono il motore della ripresa

"Il governo ha condiviso un'idea semplice: che le imprese sono il motore della ripresa. Sostenerle significa porre le basi per il benessere dell'intero Paese". Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia promuove cosi', e pienamente sul metodo, la manovra economica varata dal Governo: "Stando alle informazioni disponibili, ma ovviamente aspettiamo di vedere i testi, possiamo dirci soddisfatti", dice in una intervista a Il Messaggero. E nel merito aggiunge: "Avevamo suggerito al governo tre priorita': le prime due, spinta a una maggiore produttivita' e riattivazione degli investimenti privati, sono state pienamente accolte. La terza, che puo' essere sintetizzata nella maggiore attenzione alla finanza per le imprese, non e' stata adeguatamente considerata, sebbene il Fondo di garanzia sia stato potenziato e cio' e' positivo. Penso che quanto prima torneremo sul punto, perche' e' indispensabile agevolare la crescita delle imprese attraverso capitali propri invece che con il credito bancario". Se ora il Governo sostiene che non ci sono piu' alibi, che tocca alle imprese assumere ed investire, e' una sfida "accettata  da tempo": i risultati ci sono e derivano da "misure che funzionano" e che vanno quindi "quantomeno rifinanziate - avverte Boccia -. Noi imprenditori non cerchiamo alibi ma mercati e opportunita' di business". Superammortamenti, iperammortamenti e rifinanziamento della legge Sabatini "sono misure importanti, come l' olio negli ingranaggi"; "La direzione e' giusta". Le priorita' le riforme fiscali? "Tutto cio' che riduce il costo del lavoro e il cuneo fiscale e contributivo ci trova d' accordo, perche' rende le imprese piu' competitive. L'anticipo pensionistico? "Potra' aiutare una limitata porzione di lavoratori ad anticipare il proprio pensionamento ma, se ne considero i costi per le imprese e per i lavoratori, credo avra' successo piu' nella versione che non presenta costi e penalizzazioni pensionistiche per le persone in condizioni di difficolta'. E' comunque un primo tentativo di dare una risposta alla questione del pensionamento flessibile". Mentre "resta un nodo da sciogliere" quello degli strumenti per le ricadute occupazionali dei processi di ristrutturazione: "Le persone che ne saranno interessate, non potranno certo ottenere dall' Ape cio' che l' indennita' di mobilita' garantiva", avverte il leader degli industriali. Il si' netto di Confindustria al referendum costituzionale? "Quando si condivide il merito delle questioni bisogna essere conseguenti e non aver paura di prendere posizioni anche forti"

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