Scende ancora in Italia il numero dei nati da genitori entrambi stranieri: nel 2015 sono stati 72.096, ovvero quasi 3mila in meno rispetto al 2014. In leggera flessione anche la loro quota sul totale delle nascite (pari al 14,8%). Ed e' il secondo anno consecutivo che scende il numero di nati con almeno un genitore straniero. Lo dice l'Istat con il rapporto sulla natalita' e fecondita' della popolazione residente in Italia riferiti al 2015. E le cittadine straniere residenti, che finora hanno parzialmente riempito i "vuoti" di popolazione femminile ravvisabili nella struttura per eta' delle donne italiane, stanno a loro volta "invecchiando". Ad esempio, la quota di donne straniere 35-49enni sul totale delle cittadine straniere in eta' feconda e' passata dal 41,4% al 1 gennaio 2005 al 50,7% al 1 gennaio 2016. Si reputa che questo sia una conseguenza delle dinamiche dell'immigrazione nell'ultimo decennio. Le grandi regolarizzazioni del 2002 hanno dato origine infatti nel corso del 2003-2004 alla concessione di circa 650mila permessi di soggiorno. E questi si sono in gran parte tradotti in una forte crescita delle iscrizioni in anagrafe dall'estero (oltre 1 milione 100mila in tutto) che ha fatto raddoppiare il saldo migratorio degli anni 2003-2004 rispetto al biennio precedente. Le 'boomers', che hanno fatto il loro ingresso o sono "emerse" in seguito alle regolarizzazioni, hanno realizzato nei dieci anni successivi buona parte dei loro progetti riproduttivi nel nostro Paese, contribuendo in modo importante all'aumento delle nascite e della fecondita' di periodo.
La dinamica migratoria si e' attenuata con la crisi degli ultimi anni pur restando positiva, come avviene ormai da oltre venti anni. In Italia, inoltre, sono sempre piu' rappresentate le comunita' straniere caratterizzate da un progetto migratorio in cui anche la donna lavora e che hanno, quindi, una fecondita' piu' bassa. E' il caso ad esempio delle donne ucraine, moldave, filippine, peruviane ed ecuadoregne, che hanno alti tassi di occupazione, per lo piu' nei servizi alle famiglie. Di qui il lento calo del contributo delle cittadine straniere alla natalita' della popolazione residente. Considerando la composizione per cittadinanza delle madri straniere, ai primi posti per numero di figli si confermano le donne romene (19.123 nati nel 2015), al secondo le marocchine (11.888), al terzo le albanesi (9.257) e al quarto le cinesi (4.070). Queste quattro comunita' raccolgono da sole il 47,0% delle nascite da madri straniere in Italia (Prospetto 3). La distribuzione delle cittadinanze dei genitori per tipologia di coppia rivela l'elevata propensione a formare una famiglia con figli tra concittadini (omogamia) delle comunita' maghrebine, cinesi e, piu' in generale, di tutte le comunita' asiatiche e africane. All'opposto le donne ucraine, polacche, moldave, russe e cubane mostrano un'accentuata propensione ad avere figli con partner italiani piu' che con connazionali. Quanto alla fecondita', se le donne italiane hanno in media 1,27 figli (1,34 nel 2010), le cittadine straniere residenti ne hanno 1,94 (2,43 nel 2010). I nati con uno o entrambi i genitori stranieri sono stati quasi 101mila nel 2015, pari al 20,7% del totale dei nati in Italia. Si osservano, tuttavia, due tendenze divergenti per i nati in coppia mista e per quelli con entrambi i genitori stranieri. I primi, passati da 23.970 del 2008 a 29.670 del 2015, presentano un andamento oscillante a partire dal 2010. I nati da genitori entrambi stranieri, invece, dopo un incremento sostenuto fino al 2012 sono diminuiti di quasi 8mila unita' negli ultimi tre anni. Va pero' considerato che il crescente grado di "maturita'" dell'immigrazione in Italia, testimoniato anche dal forte aumento delle acquisizioni di cittadinanza italiana, rende sempre piu' complesso misurare i comportamenti familiari dei cittadini di origine straniera. Si riscontra, infatti, un numero rilevante di acquisizioni di cittadinanza proprio da parte di quelle collettivita' che contribuiscono in modo piu' cospicuo alla natalita' della popolazione residente
Nel 2015 le acquisizioni di cittadinanza hanno riguardato principalmente albanesi (35.134) e marocchini (32.448) che insieme arrivano a coprire oltre il 42% delle acquisizioni registrate nell'ultimo anno dai cittadini non comunitari. L'incidenza delle nascite con almeno un genitore straniero e' notoriamente molto piu' elevata nelle regioni del Nord, dove la presenza straniera e' piu' stabile e radicata e, in misura minore, in quelle del Centro. Nel 2015 e' di cittadinanza straniera circa un nato su quattro in Emilia-Romagna, oltre il 22% in Lombardia, circa un nato su cinque in Veneto, Liguria e Toscana. La percentuale di nati stranieri e' decisamente piu' contenuta in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno (5,5% al Sud e 4,9% nelle Isole), con l'eccezione dell'Abruzzo dove sfiora l'11%. L'impatto dei comportamenti procreativi dei cittadini stranieri e' ancora piu' evidente - dice l'Istat - se si considera il complesso dei nati con almeno un genitore straniero, che si ottiene sommando ai nati stranieri le nascite di bambini italiani nell'ambito di coppie miste (madri di cittadinanza straniera e padri italiani o viceversa). A livello territoriale la geografia e' analoga a quella delle nascite da genitori solo stranieri, ma con intensita' decisamente piu' elevate: in media nel 2015 ha almeno un genitore straniero circa il 29% dei nati al Nord e il 23,7% al Centro, mentre al Sud e nelle Isole le percentuali scendono a 8,7 e 7,8%. Le regioni del Centro-Nord in cui la percentuale di nati da almeno un genitore straniero e' piu' elevata sono l'Emilia-Romagna (33,0%) e la Lombardia (29,7%). Nel dettaglio provinciale, l'incidenza dei nati da almeno un genitore straniero e' in alcuni casi molti piu' elevata del dato medio regionale. Nella province di Piacenza e Modena tale quota e' rispettivamente a 38,6% e 37,1% mentre la media regionale e' 33,0%; in quelle di Mantova e Brescia si attesta a 35,6% e 34,7% contro un valore medio regionale di 29,7%. Fra le province dell'Italia centrale spicca Prato con il 38,2% di nati con almeno un genitore straniero, che e' anche l'incidenza piu' elevata a livello nazionale. Infine, nel Mezzogiorno si segnalano i casi delle province di L'Aquila e Teramo (rispettivamente 21,5% e 18,3%), Ragusa (17,1%) e Olbia-Tempio (16,3%) che fanno registrare valori eccezionalmente elevati rispetto alle regioni e ripartizioni di appartenenza, soprattutto per la presenza ormai radicata di alcune collettivita' straniere ad alta natalita'
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 4
Condividi: