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Pubblicato il 08/07/2016 15:03

Camusso: la ricostruzione è partita

"E' sempre piu' evidente che le regole che si e' data la Comunita' Europea sono regole che determinano restrizioni e difficolta' come dimostra il fatto che ci sia un esplicito attacco speculativo alle banche italiane". Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, intervenuta oggi a L'Aquila, al Festival della Partecipazione. 

"I dati della disoccupazione italiana ci dicono che abbiamo ancora problemi. I dati della disoccupazione giovanile ci dicono che abbiamo grandi difficolta' sul futuro. Lo continueremo a dire", ha aggiunto Susanna Camusso. In particolare, il leader della Camera del Lavoro ha partecipato all'iniziativa denominata 'Non piu' invisibili', un pranzo, al Parco del Castello, con centinaia di operai impegnati nella ricostruzione aquilana. Il comitato promotore del Festival ha voluto dedicare un momento di convivialita' e condivisione a coloro che, dall'aprile 2009, stanno restituendo un volto ai luoghi cari agli aquilani. Al pranzo ha potuto partecipare chiunque portando una pietanza. E' stata l'occasione di misurarsi con un altro volto della citta' circondato spesso da anonimato. "Continueremo a dire - ha aggiunto Camusso - che, rispetto alle risorse che sono state impiegate, si potevano utilizzare in modo tale da creare un effettivo grande piano straordinario di occupazione giovanile e quindi dare efficacia vera alla necessita' di far crescere l'occupazione nel nostro Paese". Secondo la leader della Cgil, "l'insieme dei finanziamenti e degli incentivi della decontribuzione con le leggi che sono state fatte, sono leggi che, alla fine, determinano peggiori condizioni di lavoro, non mi pare un gran progresso". 

"E' assolutamente vero che, dopo l'intervento in particolare dell'allora ministro Barca, il lavoro della ricostruzione post sisma a L'Aquila, e' effettivamente partito". La leader della Camera del Lavoro ha osservato che "non e' un lavoro normale quello di ricostruire una citta', e' anche la necessita' di sanare le ferite che si sono determinate per le persone che da questo territorio sono state, piu' o meno, estirpate e che devono potere avere le condizioni di tornare non solo a vivere nelle loro case, ma in una citta' che ha di nuovo servizi e possibilita' di essere vissuta positivamente dalle persone. Quindi, questo lavoro che apparentemente si puo' considerare un normale lavoro edilizio e' in realta' un'opera di cura delle ferite di questa citta'". Per il segretario della Cgil, e' dunque "importante che ci siano forme di partecipazione e di incontro, che nessuno invisibile agli altri"

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